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Pensioni, la Corte costituzionale: "Il reddito di cittadinanza non può essere negato agli stranieri in Italia"

Caterina Spinelli
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La Consulta del 2017 si è pronunciata e rema contro Luigi Di Maio e tutto l'entourage pentastellato. Con la sentenza 23763 depositata ieri, primo ottobre, la Corte suprema ha dichiarato l'insostenibilità del reddito di cittadinanza. L'Inps, dunque, non può negare l'erogazione della pensione di invalidità civile allo straniero che legittimamente soggiorna in Italia. In particolare, i magistrati hanno annullato la decisione dei giudici di merito che ritenevano titolari del diritto alla prestazione assistenziale solo gli extracomunitari, residenti in Italia da almeno 5 anni. Ossia il presupposto temporale per ottenere il rilascio del permesso per soggiornanti di lungo periodo. Leggi anche: M5s controllerà i bancomat, ecco come L'ordinanza 95 del 4 maggio 2017 della Consulta, infatti, ha sancito che "i titolari di protezione sussidiaria hanno diritto al medesimo trattamento riconosciuto al cittadino italiano in materia di assistenza sociale e sanitaria e tale parità è effettivamente riconosciuta dall'ordinamento italiano per tutte le prestazioni". Nonostante il vicepremier grillino abbia ribadito la sua posizione a Quarta Repubblica su Rete4, il diritto non è un'opinione. Motivo per il quale, essendo il reddito di cittadinanza una misura di welfare che rientra nell'assistenza sociale come le pensioni di invalidità, allora anche i titolari di protezione sussidiaria, cioè coloro i quali, pur non essendo riconosciuti come rifugiati, sarebbero in pericolo di vita se rimpatriati, dovrebbero beneficiarne. Leggi anche: Tutti preoccupati per il reddito di cittadinanza Se così fosse, ai 10 miliardi (inclusi i 2 per la riforma dei centri per l'impiego) se ne aggiungerebbero almeno 3 previsti per l'introduzione del reddito di cittadinanza. Ma Di Maio non demorde e continua a sognare: "L'ideale sarebbe usare la tessera sanitaria con chip, ma nel frattempo sarà messa su una carta elettronica. L'importo accreditato sarà da spendere negli esercizi commerciali in Italia per far crescere l'economia, bisogna limitare al massimo le spese fuori dall'Italia". Il viceministro ha confermato che la casa di proprietà ridurrà la quota massima erogata (fissata a 780 euro al mese). E per quanto riguarda il lavoro in nero? Nessun problema, "questa persona che prende il reddito è impegnata tutto il giorno tra lavoro di pubblica utilità e ore di formazione. Se il sindaco o il centro dell' impiego mi dicono che non si presenta, glielo tolgo", ne è convinto il vicepremier. 

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