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Ritrovano i resti della mogliemorta sulla Costa ConcordiaIl marito lo sa dai giornali

Elio Vinvenzi, vedovo di Maria Grazia Trecarichi. "Mi avevano detto che sarei stato il primo a essere informato dei risultati del test del Dna"

Roberto Procaccini
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Ha atteso 22 mesi che il corpo della moglie, morta nel naufragio del Costa Concordia, fosse ritrovato. Ora che è successo, Elio Vincenzi, 50enne della provincia di Enna lo scopre dai giornali. "Mi avevano assicurato che sarei stato il primo a sapere se quel corpo era quello di mia moglie - dice -, non è andata così". L'uomo era stato convocato una decina di giorni fa in Toscana. Le autorità inquirenti volevano che riconoscesse dagli effetti personali se la salma rirovata durante l'operazione di sollevamento della nave fosse della moglie, Maria Grazia Trecarichi, dispersa dalla notte del 13 gennaio 2012. L'uomo aspettava le analisi del Dna per avere la conferma definitiva che le spoglie fossero proprio quelle della consorte. Ma quando le analisi di laboratorio hanno sugellato il riconoscimento, nessuno lo ha chiamato. "Ho appreso dai mezzi di stampa che il corpo ritrovato sulla Costa Concordia è quello di mia moglie - dice oggi -, ma io non so nulla di ufficiale". Vincenzi, che lamenta le difficoltà nel mettersi in contatto con gli inquirenti, non si perde d'animo: "E' un fatto formale - sostiene - perchè io non ho mai avuto dubbi. Credo che alla fine prossima settimana il corpo di mia moglie potrebbe essere già qui per il funerale".

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