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Fischi contro Alfano,pietre alla CarrozzaTira aria di rivolta

Dopo gli scontri di Roma, ai funerali delle vittime di Lampedusa contestazione al vicepremier: "Assassino". E in Calabria sassi e uova contro l'auto del ministro dell'Istruzione

Roberto Procaccini
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Adesso arrivano anche le pietre, in una escalation di proteste contro il governo che ha avuto inizio sabato scorso con la maxi-manifestazione a Roma. Le pietre, e non in senso figurato, sono quelle che sono piovute questa sera sull'auto del ministro dell'Istruzione Maria Chiara Carrozza, che era in visita all'Università della Calabria a Cosenza. Investite dal lancio (accompagnato anche da uova) pure alcune auto del corteo che accompagnava il ministro, al quale igli autori della protesta hanno anche urlato slogan per la liberazione dei giovani arrestati sabato scorso nella Capitale. E dire che la Carrozza, per il profilo di 'tecnica' e per il dicastero di secondaria rilevanza in ambito di manovra non è certamente tra i ministri sotto i riflettori in questi giorni di definizione della legge di stabilità. Poche ore prima, ad Agrigento, nel corso della commemorazione dei defunti nel disastro di Lampedusa, era stato pesantemente fischiato e contestato il ministro dell'Interno Angelino Alfano, con la scorta che aveva dovuto allontanarlo per sicurezza dal palco.  Commemorazione interrotta - Nella città siciliana, i funerali di stato per le 366 vittime del naufragio di Lampedusa hanno avuto una coda velenosa. Il vicepremier Angelino Alfano è stato contestato per la legge Bossi-Fini. La sicurezza è dovuta intervenire portando via il segretario del Pdl. Dopo gli scontri di domenica a Roma, dove immigrati e disoccupati si sono cimentati nella loro personalissima "guerra di classe" con cui hanno devastato la città, i soliti noti sono passati all'azione alle esequie delle vittime di Lampedusa. In imbarazzo il ministro per l'Integrazione Cecile Kyenge ("E' comunque un gesto importante che le autorità italiane riconoscano le vittime") e il titolare del dicastero della Difesa Mario Mauro ("I funerali sono riusciti male? Chiedete a chi li ha organizzati"). Il ministro dell'Interno, mentre stava rilasciando alcune dichiarazioni alla stampa, è stato attaccato al grido di "assassini, assassini". "Farsa di Stato" - Il clima d'attesa della cerimonia era già aspro. Secondo il sindaco di Agrigento, Marco Zambuto, si tratta di una "farsa di Stato". Così al Tg1, dove aveva spigato che avrebbe comunque partecipato. Inoltre il sindaco aveva aggiunto che "la presenza di rappresentanti del governo eritreo è una pugnalata a queste persone che sono morte". Un gruppo di Eritrei, presenti alle esequie, ha infatti contestato le istituzioni per la scelta di convocare dei rappresentanti diplomatici del loro Paese d'origine. La solidarietà - Alfano, nel corso del suo intervento, aveva dichiarato: "Abbiamo assicurato degna sepoltura ai morti e assistenza ai superstiti. Ora caccia senza quartiere agli scafisti". Dopo i violenti attacchi, la solidarietà da parte del Pdl. Anche di Daniela Santanchè, con cui i rapporti sono tutt'altro che distesi: "Dopo tutto quello che ha fatto l'Italia per salvare e assistere il maggior numero possibile di naufraghi e immigrati clandestini, le contestazioni al ministro Alfano sono strumentali e inaccettabili". Quindi Maurizio Gasparri, secondo il quale "Alfano ha dimostrato capacità ed equilibrio insieme a tutto il Viminale e alle forze dell'ordine sia in occasione della tragedia di Lampedusa che della manifestazione di Roma. Chi lo ha contestato è un cialtrone. Chi contesta Alfano è un farabutto, di qualsiasi nazionalità sia". Le parole di Mauro - Qualche velata critica sulla commemorazione era piovuita anche dal ministro della Difesa, Mario Mauro. Come detto, a chi gli chiedeva perché la cerimonia non si sia tenuta a Lampedusa, ha risposto: "Sono considerazione che dovrebbero essere chieste a chi ha la responsabilità diretta della messa a punto di questa cerimonia". E ancora: "Noi abbiamo detto tutti che Lampedusa è il punto di confine dell'Europa. Vorrei che ci rendessimo conto che ogni Comune che offre la propria disponibilità, ogni comune che si apre a questo dramma, è il centro dell'Europa". La cerimonia - Sul molo turistico del porto San Leone di Agrigento, in precedenza, si è tenuto il rito religioso misto (sia cristiano che musulmano) per i morti dell'ecatombe del 3 ottobre ottobre. Quando tutte le autorità civili e militari hanno lasciato il molo per partecipare alla commemorazione, un gruppo di eritrei si è recato sul lungomare per gettare in acqua una decina tra corone e fiori. Strazianti i pianti e le grida di dolore degli eritrei: una donna si è inginocchiata, e ha gridato il suo dolore per la morte dei connazionali avvenuta all'inizio del mese. Tra chi ha presenziato alla cerimonia, anche un gruppo di cattolici copti con i tipici abiti della regione e la vicepresidente della comunità religiosa islamica, Yahya Pallavicini. La risposta del vicepremier - "I cosiddetti attivisti che hanno gridato 'assassini' sono quelli che vogliono frontiere libere e scafisti in libertà" Lo ha detto Alfano dopo aver incassato le contestazioni di Agrigento. "Non l'avranno vinta - dice -. Proteggeremo le nostre frontiere salvando vite umane".

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