Cerca
Cerca
+

"Ce l'hai un precario della scuola?". Così i talk show trovano gli ospiti

Sindacati usati come ufficio casting. La denuncia: "Vogliono solo sfigati che recitino copioni"

Roberto Procaccini
  • a
  • a
  • a

I talk della tv perbenista al mercato del precario da mettere in vetrina. C'è chi vuole il giovane inoccupato, chi la famiglia di dipendenti statali, chi il pompiere in verde età. Tutti da portare nei salotti catodici, sui palchetti delle trasmissioni ciarliere, a raccontare la propria disperazione (ma solo sulla base di un copione prestabilito e condordato). Niente inchiesta giornalistica, solo pietismo sensazionalista. La televisione d'approfondimento è anche questo: un suk dove gli autori, anziché storie da raccontare, cercano maschere da mettere in scena.  E' un retroscena paradossale che racconta Rossella Lamina, addetta stampa dell'Unione sindacale di Base, su Today.it. "Mi devo confrontare - scrive - con un mondo dei media che il lavoro ed i problemi sociali preferisce non raccontarli per davvero e, quando lo fa, tende a scegliere approcci discutibili". A che cosa fa riferimento? A redattori che chiamano il sindacato per farsi segnalare "una precaria della scuola, fra i 25 e i 30 anni, - racconta - o un vigile del fuoco fra i 20 e i 30 anni, fino ad arrivare alla fornitura di un'intera famiglia, con genitori impiegati dello stato, che alle precedenti elezioni abbia votato centro-sinistra". Richieste che arrivano "non solo dai programmi cosiddetti trash - specifica -, ma anche da quei talk di buona reputazione, quelli che a tanti spettatori appaiono come portabandiera dei problemi veri della gente”. Format che con le loro pretese proiettano alla ribalta nazionale, con il contentino di "uno sfogatoio", persone la cui utilità mediatica è suscitare "indignazione" negli spettatori. Cavie da laboratorio mediatico che sono "costrette ad urlare - spiega ancora l'addetta stampa - per tentare di scavalcare il paternalismo ammannito da conduttori ed ospiti di serie A". Insomma, Lamina denuncia una televisione che usa i sindacati come uffici casting e mette in piedi spettacolini facili per generare sentimenti altrettanto facili. Fino a casi paradossali, come quando un autore chiede un vigile del fuoco tra i venti e i trent'anni, quando ormai i pompieri "stanno tutti intorno ai cinquanta".

Dai blog