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Donne straniere organizzano incontri per rieducare i razzisti. La Lega: "Parteciperemo, ma non ci convertiamo"

Manifestazione antirazzista a Torino

L'associazione Annassim di Bologna ha avuto l'idea di far partire gruppi terapeutici per "sessisti e immigratofobici".

Francesca Canelli
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L'associazione Annassim di Bologna nasce nel 2003 con l'obiettivo di "favorire il confronto e il dialogo tra appartenenti alle diverse culture". Con questa filosofia, non potevano che reagire alle ripetute offese della Lega al ministro Cecile Kyenge. E così l'associazione, formata esclusivamente da donne, la maggiorparte immigrate, ha lanciato un nuovo progetto. Il progetto - Una serie di incontri terapeutici per "razzisti, sessisti, immigratofobici", "leghisti e non", fanno sapere dall'organizzazione "delle due sponde del Mediterraneo". Sociologhe, docenti, pedagogiste, psichiatre e tutte volontarie, le donne dell'Annassim si prefiggono il compito di rieducare, riabilitare e favorire il confronto tra i cosiddetti "razzisti" e gli immigrati, per sconfiggere il razzismo di "stampo leghista". “L'idea ci è venuta prima dell'estate – spiega Lella Di Marco al Fatto Quotidiano – quando sui giornali si leggeva degli attacchi e degli insulti che esponenti della Lega Nord rivolgevano all'indirizzo del ministro dell'Integrazione Cécile Kyenge”. Come l'episodio in cui il vicepresidente del Senato Roberto Calderoli paragonò il ministro a un orango, o quello in cui Dolores Valandro scrisse su Facebook, in riferimento sempre alla Kyenge: "Mai nessuno che se la stupri". L'invito al Carroccio-  L'Annassim ha invitato ovviamente anche gli esponenti della Lega a partecipare. “Il problema – si legge sul volantino che annuncia l'iniziativa, una lettera aperta rivolta, tra gli altri, a Calderoli e ‘agli altri leghisti', ma anche ai gruppi parlamentari, a Grillo e Casaleggio, e al Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano – è drammatico sul piano culturale, politico e sociale. Sappiamo che non ci sono scuse che bastino per azioni che istigano all'odio e alla violenza, ma non possiamo essere indifferenti di fronte alla stupidità e all'ignoranza”. L'iniziativa non è piaciuta molto al partito verde di Bolohna, che ha risposto per le rime suggerendo  “corsi di educazione civica per rom e immigrati, che hanno addirittura la pretesa di venire a insegnarci le regole, in casa nostra”. “Siamo al paradosso, si vede che hanno tempo da perdere” ha dichiarato il consigliere comunale e regionale del Carroccio Manes Bernardini. Tuttavia, fanno sapere dal Carroccio, "siamo talmente sicuri e convinti delle nostre idee che non abbiamo alcun problema a sottoporci al ‘trattamento': due dei ‘nostri' parteciperanno alle sedute. Alla fine saranno quelli dell'associazione a doversi convertire, ne sono straconvinto”.

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