Avezzano, missione sicurezza: il progetto pilota per il controllo 24 ore su 24 del territorio
Niente ronde fai-da-te e nemmeno lassismo sulla sicurezza. Fortunatamente ogni tanto qualcuno si ricorda che esiste uno Stato a badare alla nostra sicurezza. E si possono e si devono sfruttare a pieno le sue risorse. Il Comune di Avezzano, in provincia dell'Aquila, ha appena varato un progetto pilota in Abruzzo, e tra i primi in Italia, che prevede il coinvolgimento di tutte le forze dell'ordine, dalla Polizia di Stato ai Carabinieri, dalla Guardia di Finanza alla Polizia Provinciale fino ai Vigili Urbani, per il controllo h24 del territorio, con particolare attenzione alle fasce notturne. Una sorta di sistema integrato della sicurezza, che garantisce una sinergia tra i vari corpi e insieme una divisione coordinata e intelligente delle rispettive mansioni. Come ha spiegato il prefetto dell'Aquila Giuseppe Linardi, «la città sarà divisa in due macrozone in cui opereranno tutte le forze dell'ordine e di polizia che gravitano sul territorio, con una rotazione delle pattuglie che eviterà sovrapposizioni. L'attività diventerà più efficace grazie all'inserimento dei turni notturni della polizia locale, che potrà dedicarsi maggiormente ai rilievi degli incidenti stradali, consentendo agli altri corpi di concentrarsi su prevenzione e repressione della criminalità». Insomma, un monitoraggio senza soluzione di continuità su tutte le situazioni di potenziale pericolo per i cittadini, dalla violazione delle norme della strada ai reati comuni, con una funzione sia repressiva che deterrente. La sicurezza non solo come intervento immediato a crimine compiuto, ma come strategia preventiva. Il modello ricorda un po' l'operazione «Strade sicure» messa in campo già anni fa a Milano e in altre grandi città. Ma con la differenza che, per la prima volta, il sistema viene applicato in un Comune non capoluogo di provincia e attraverso l'uso di forze dell'ordine e non di militari. Non a caso il sindaco di centrodestra di Avezzano Gabriele De Angelis, che ha fortemente sostenuto l'iniziativa, ne ha parlato come di «una novità assoluta», «un impegno oneroso per la nostra amministrazione che concretizza la nostra voglia di investire su una priorità, la sicurezza». Il messaggio è chiaro: per contrastare i crimini legati all'immigrazione e alla delinquenza locale ed evitare che il cittadino sia costretto a farsi giustizia da sé ricorrendo alla legittima difesa, non ci vogliono slogan e frasi fatte. Basta avere uomini, risorse e qualche buona idea. di Gianluca Veneziani