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Delitto di Cogne, la Franzoni fuori dal carcere per lavorare

Annamaria, condannata nel 2007 a 16 anni per l'omicidio del figlio Samuele, potrà recarsi tutte le mattine in una cooperativa bolognese

Matteo Legnani
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Sono passati poco più di dieci anni da quella tremenda mattina di Cogne, in cui la villetta dei Franzoni ha fatto irruzione nelle pagine di cronaca dei giornali e nei tg per non lasciarle praticamente più. Oggi, per la prima volta dalla condanna a 16 anni per l'omicidio del figlio Samuele, la madre Annamaria Franzoni ha potuto lasciare il carcere della Dozza, dove è detenuta, per recarsi al lavoro in una cooperativa del bolognese. Il giudice l'ha infatti ammessa al lavoro esterno dal carcere di Bologna e la Franzoni puo' uscire la mattina per poi rientrare la sera nella struttura penitenziaria. Il piccolo Samuele Lorenzi, 3 anni, venne dichiarato morto quella mattina del gennaio 2002. La mamma Annamaria aveva avvertito il 118 e il medico di famiglia un'ora e mezzo prima, dichiarando che il piccolo "vomitava sangue". L'esame autoptico rivelò poi che Samuele era stato fatto oggetto di ben 17 colpi al capo inferti con un oggetto metallico (che non è mai stato ritrovato). Quaranta giorni dopo, Annamria Franzoni venne iscritta nel registro degli indagati con l'accusa di omicidio. La donna ha sempre sostenuto che in casa, durante una sua breve assenza quella mattina per accompagnare allo scuolabus l'altro figlio Davide, sarebbe entrato qualcuno che avrebbe ucciso il piccolo. Nel 2004, in primo grado, venne condannata a 30 anni di reclusione, pena ridotta a 16 anni in appello nel 2007.

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