Altra indagine su Berlusconi, le toghe non si fermano
Supplemento di indagine affidato ai Carabinieri. Silvio avrebbe indotto Tarantini alla menzogna
Ancora occhi puntati su Silvio Berlusconi: a Bari la Procura ha chiesto un supplemento delle indagini perché non è ancora chiaro quale sia stato il coinvolgimento del Cav nell'affaire-Tarantini. Berlusconi è accusato di aver indotto Gianpaolo Tarantini a mentire a proposto delle feste nelle sue residenze e lo avrebbe fatto con cospicui assegni. A condurre la trattativa, secondo l'accusa, sarebbe stato Walter Lavitola, ma Berlusconi smentisce: nell'interrogatorio di maggio, Silvio ha smontato punto su punto ogni accusa. La Procura, però, non molla e adesso, su richiesta proprio di Lavitola, ha delegato i Carabinieri ad un supplemento di indagine. Bugiardo? - Il Cavaliere è convinto che il faccendiere Lavitola stia cercando in ogni modo di incastrarlo perché lui non ha mai ceduto alle sue pressanti richieste. Quella di Lavitola, insomma, sarebbe una vendetta e secondo Berlusconi è solo un bugiardo. L'accusa ha ritenuto necessario concedere il supplemento di indagine dopo che durante un'interrogatorio Lavitola avrebbe parlato di tre telefonate con Berlusconi effettuate mentre era in Argentina. Al telefono, secondo Lavitola, i due avrebbero parlato di 500mila euro da destinare proprio a Tarantini. La somma sarebbe la prova che Berlusconi abbia provato a indurre Tarantini alla menzogna, ma per ora sono solo supposizioni di un faccendiere e di alcuni pm.