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Kabobo, la perizia: "In grado di intendere e di volere"

Mada Kabobo

La perizia sul picconatore di Milano: "In grado di intendere e di volere". Verrà processato. Salvini: "In cella fino alla morte"

Andrea Tempestini
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Il picconatore di Niguarda non è matto. I periti "condannano" Kabobo, che lo scorso 11 maggio uccise a colpi di piccone tre uomini a Milano. "Al momento dei fatti la capacità di intendere era grandemente scemata, ma non totalmente assente - si legge nelle conclusioni della perizia -, la capacità di volere era sufficientemente conservata". Adam Kabobo "è capace coscientemente di partecipare al procedimento". Infine, i periti scrivono che "la pericolosità sociale psichiatrica è presente, in forma elevata". Disturbo mentale - E ancora: "Non può dirsi che la malattia ha agito al suo posto, anche se la patologia ha avuto un ruolo di rilievo", spiegano i periti che hanno deliberato sulla capacità di intendere e di volere del ghanese. La perizia riconosce che il killer è "affetto da un disturbo mentale di natura psicotica grave, compatibile con una malattia dello spettro schizofrenico". Ma, sottolineano, "non ha commesso gli omicidi in totale assenza di coscienza, del tutto travolto dalla malattia". Questo viene dimostrato dal fatto che "ricorda la numerosità delle vittime, il loro genere, le sequenze degli atti e le armi usate". Kabobo, dunque, verrà processato. Bisogni primari - Quanto al movente, viene scritto, l'ipotesi è che "in preda alla necessita di soddisfare i bisogni primari" e non essendo "in grado di soddisfarli per la limitatezza strutturale delle risorse emotive - cognitive e della confusione psicotica", abbia messo in atto "un comportamento predatorio primitivo finalizzato all'acquisizione di tali risorse, senza operare una valutazione razionale del rapporto costi - benefici". Salvini: "In galera" - La prima reazione alla perizia che spedisce il picconatore di Niguarda alla sbarra è stata quella di Matteo Salvini. Il commento arriva su Facebook: "Perizia psichiatrica su Kabobo: quando ha ucciso, non era matto. Bene, ora a processo, e in galera fino a che crepa". Così il vicesegretario generale della Lega Nord.

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