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Lega Nord: "Immigrati in classe solo se conoscono l'italiano"

Bambini immigrati a scuola

Il Carroccio: "I figli degli stranieri a lezione solo se conoscono la nostra lingua. Altrimenti vadano in una classe ponte". E' subito polemica

Eleonora Tesconi
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A pochi giorni dalla lectio magistralis del ministro dell'Integrazione Cécile Kyenge a Bergamo, prevista per il prossimo 8 ottobre, ecco arrivare l'ultima provocatoria proposta della Lega Nord: "Bambini immigrati in classe solo se conoscono la lingua itailiana". Il Carroccio chiede infatti che non vengano ammessi, sui "banchi ordinari", studenti stranieri che non conoscano la nostra lingua, ai quali sarà invece chiesto di frequentare delle classi ponte. La proposta avanzata dalla Lega è in sostanza quella "di rivedere il sistema di accesso degli studenti stranieri alla scuola di ogni ordine e grado, autorizzando il loro ingresso previo superamento di test e specifiche prove di valutazione e istituire a titolo sperimentale classi di alfabetizzazione che consentano agli studenti non italofoni di frequentare corsi di apprendimento della lingua italiana", seguendo così le orme di altri paesi europei come Francia e Germania.  Nessuna contestazione - Il segretario provinciale della Lega Nord di Bergamo, Daniele Belotti, ha annunciato che, aldilà della "sfida" che il Carroccio lancerà sul piano programmatico, non ci sarà alcuna contestazione nei confronti del ministro dell'Integrazione, che già lo scorso 24 settembre, in una trasmissione su TvSat 2000, aveva mostrato un'apertura verso l'idea di istituire le nuove classi di apprendimento. "In quell'occasione - ha ribatito il segretario provinciale - il ministro pareva aver dato il suo assenso ideologico alla proposta, riconoscendo l'insegnamento della lingua italiana quale uno dei prioritari strumenti per l'integrazione. La Lega Nord, attraverso un'azione coordinata con i comuni, chiederà quindi al ministro Kyenge di far sì che tale proposta possa essere concretizzata". L'integrazione sui banchi - La proposta - secondo il sindaco di Telgate Diego Binelle, sarebbe l'unica vera strada per l'integrazione degli stranieri - ha incontrato non poche resistenze ideologiche da parte degli insegnanti: "Purtroppo - ha spiegato il primo cittadino - il progetto, che prevedeva l'istituzione sperimentale di classi di alfabetizzazione e che aveva trovato il consenso del provveditore, della direttrice scolastica, delle famiglie italiane e delle associazioni locali di stranieri, si è arenato". "La presenza di un numero sempre più elevato di alunni non italofoni all'interno delle classi si rivela un ostacolo sia per gli stranieri sia per gli italiani, che assistono a una forte riduzione dell'offerta didattica a causa dei rallentamenti nell'insegnamento dovuto alle specifiche esigenze di apprendimento degli stranieri".

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