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Lampedusa, i soccorsi riprendono: 111 le vittime accertate

Il lavoro dei sommozzatori messo a repentaglio dalle condizioni del mare

Francesca Canelli
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Dopo essere state interrotte per le condizioni del mare, sono riprese all'alba le ricerche intorno al relitto della nave affondata sulle coste di Lampedusa, vicino all'isola dei Conigli. Il bilancio delle vittime è momentaneamente ridimensionato: dalle 127 riferite ieri dalla polizia alle 111 di oggi, come spiega la Guardia Costiera. Quattro i bambini e 49 le donne, mentre sotto lo scafo dovrebbero trovarsi ancora circa cento corpi, stando alla conta sui 500 passeggeri del barcone.    I sommozzatori in immersione per cercare i corpi delle vittime Guarda il video su LiberoTv   I soccorsi - Intanto anche le immersioni dei sommozzatori sono state interrotte a causa delle condizioni del mare, ma le motovedette rimangono comunque nella zona del naufragio e appena ricominceranno a lavorare a pieno ritmo non appena il tempo lo permetterà. Il relitto si trova a 47 metri di profondità, al limite della capacità di immersione dei sommozzatori, che quindi devono tornare in superficie ogni pochi minuti per non rischiare l'intossicazione da azoto.  I numeri della tragedia - E' la più grande tragedia nella storia dell'immigrazione. Le persone salvate al momento sono 155, tra cui sei donne e due bambini. "Viene la parola vergogna: è una vergogna! Uniamo i nostri sforzi perché non si ripetano simili tragedie", ha detto Papa Francesco. Per il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, ''Bisogna reagire e agire. Non ci sono termini abbastanza forti per indicare anche il nostro sentimento di fronte a questa tragedia''. Gli investigatori hanno già fermato uno dei presunti responsabili di questa tragedia, un tunisino di 35 anni indicato come lo scafista del barcone della morte, che deve rispondere di omicidio plurimo e favoreggiamento.

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