Con i carabinieri in volo sui feudi della 'ndrangheta
Nel suo nuovo libro Andrea Apollonio ha seguito lo Squadrone cacciatori che sorvola i territori della più potente organizzazione criminale del mondo
Avevano barattato i cavalli con gli elicotteri e andavano su e giù per il Viet Nam in cerca di guai. Così il capitano Willard in Apocalypse Now descriveva il suo primo impatto con gli elicotteristi di Killgore. E, vi dirò, scorrere le pagine di Cosa Nuova. Viaggio nei feudi della 'Ndrangheta con lo Squadrone cacciatori (Andrea Apollonio, Pellegrini Editore) mi ha riportato proprio a quelle scene, di elicotteristi audaci e scanzonati che volano sul territorio nemico. Niente vietcong nel diario-saggio di Apollonio, ma il nemico non è meno agguerrito delle bande di Ho Chi Minh: parliamo della 'ndrangheta, una delle più potenti organizzazioni criminali al mondo. E non lo diciamo tanto per: gli stessi colombiani, "padrini" della coca, pare trattino alla pari con i clan calabresi per lo smercio dell'"oro bianco". Andrea Apollonio è un giovanotto classe 1987 che quanto a mafie è un vero esperto. Detto così potrebbe suonare male, tuttavia è la verità. Pugliese, ha voluto affrontare prima la storia della Sacra Corona Unita, quella di Giuseppe Rogoli per chi ha buona memoria, per poi passare allo studio della 'ndrangheta in modo un po' avventuroso: dopo essere venuto a contatto con elementi dello Squadrone, è riuscito a seguirli nelle loro attività, avendo occasione di toccare con mano e vedere con i suoi occhi il tipo di lavoro svolto dagli uomini del reparto e comprendendo il tipo di nemico cui danno la caccia. E come per i reportage di guerra, l'autore non si limita a raccontare una storia di carattere cronachistico, bensì a tentare un'analisi del fenomeno criminale della 'ndrangheta, affrontando il contesto nel quale l'organizzazione prende piede, il retaggio storico e sociale che ha concesso alle 'ndrine di essere un potere ramificato. Del libro, di mafie e di cultura dell'antimafia l'autore parlerà il 4 ottobre prossimo a Palazzo Cusani, Milano, ospite dell'Associazione Nazionale Carabinieri di Milano- Magenta. di Marco Petrelli