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Carrara, assaltano manifestazione di Storace e il Comune li premia: "Antifascisti esemplari"

Francesco Storace

Sono 46 i "compagni" che nel 2011 hanno sfilato contro La Destra. L'Anpi esulta: "E' in ricordo della resistenza". E pazienza se la democrazia impone pari diritti

Michele Chicco
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"Ora e sempre resistenza". E va pure bene, ma sono passati decenni dagli anni della guerra e sarebbe bello se tutti, ora, avessero la possibilità di fare politica come si deve. E invece no: se tenti di impedire a Storace&co di manifestare vieni addirittura premiato. I principi democratici sono validi solo per gli amici, evidentemente, perché chi ha una storia che non è tinta di rosso rischia di dover sottostare alle leggi imposte dai "comunisti" del ventunesimo secolo. Succede a Carrara - Stamattina, 21 settembre, il consiglio comunale di Carrara ha deciso di premiare i 46 "partigiani" che il 2 luglio 2011 hanno manifestato contro l'evento organizzato in città con Francesco Storace e Adriano Tilgher. Fecero casino, i "comunisti". Così tanto che il leader de La Destra ricorda quel giorno come "una baraonda incredibile". I 46 furono denunciati perché quel corteo "contro" non era autorizzato, ma oggi hanno ritirato, lo stesso, il loro premio. Secondo il Comune toscano quello è stato un gesto "esemplare nella lotta antifascista". Ma ancora? Storace, arrabbiato, aveva già chiesto al ministro degli Interno, Angelino Alfano, di indagare sul quel consiglio comunale sostenendo che quelli "così andrebbero sciolti in cinque minuti". Ed ora? Sarà furioso il leader e di certo non vede l'ora di tornare in città. E' sempre l'Anpi - I partigiani, per bocca del presidente provinciale Anpi Giorgio Mori, esultano per il premio ricevuto dai loro compagni: "Credo che il gesto spontaneo fatto da questi manifestanti nel 2011 si ricolleghi alla mia generazione che combatteva per la resistenza". Così, trascorsi sett'anni da quei giorni terribili, si continua a raccontare di un'Italia divisa. Nonostante tutti abbiano il sacro diritto di fare politica e partecipare; ma questo all'Anpi non piace perché, parafrasando George Orwell, "tutti siamo uguali, ma alcuni di noi sono più uguali degli altri". 

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