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Le larghe intese sono indigeste,Pd e Pdl litigano sul "tartufo cinese"

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Gli azzurri vogliono liberalizzare il commercio dei tuberi, ma i democratici non ci stanno: "Quelli cinesi sono nocivi"

Ignazio Stagno
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Le larghe intese non funzionano. Neanche a tavola. Pd e Pdl litigano sul “tartufo cinese”. Il Pd veste i panni del partito “protezionista” e il Pdl quelli di chi vuole abbattere le dogane. Il deputato del Pd Massimo Fiorio, primo firmatario di una proposta di legge sulla raccolta e commercio del tartufo presentata a giugno in Commissione agricoltura di Montecitorio alza le barricate di fronte all'altra proposta di legge avanzata sempre a giugno da Monica Faenzi del Pdl che dispone l'introduzione del cosiddetto “tartufo cinese” tra le specie da consumarsi fresche o conservate. "Il cinese è nocivo" - Fiorio non ci sta e sottolinea che la sua proposta di legge sui tartufi intende proprio vietare l'importazione di tuberi di nessun valore provenienti da alcuni paesi, come ad esempio dalla Cina: "Ritengo la proposta Faenzi – spiega Fiorio – assolutamente nociva e pericolosa per un comparto così fragile e delicato che necessita di tutela anziché di liberalizzazioni dannose. Il “tartufo cinese” è una specie altamente invasiva che rischia di compromettere le produzioni autoctone in maniera irreparabile”. Insomma mentre il Paese attende risposte concrete su occupazione, Iva e fisco, i democratici trovano il tempo di fare una battaglia ideologica a base di tartufo. Un lusso, di questi tempi. (I.S.)  

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