Crisi, Mondadori chiede lo sconto"I fornitori restituiscano il 5%"
La casa editrice di Segrate chiede ai partner di restituire parte del fatturato 2013. Poi avverte: "Faremo un'attenta selezione dei collaboratori"
La Mondadori, casa editrice della famiglia Berlusconi, deve puntellare il bilancio. Sopravvivere alla profonda crisi del settore dell'editoria (e al maxi-rimborso in favore di Carlo De Benedetti nel cosiddetto Lodo Mondadori) non è impresa semplice. Così Marina Berlusconi, presidente dell'azienda, ha messo a punto il suo piano: chiedere uno sconto del 5% a tutti quei fornitori che offrono consulenze per la realizzazione delle riviste. Con una lettera inviata alle aziende che lavorano con gruppo, Mondadori ha chiesto “un rebate alla fine di quest'anno, pari al 5% del fatturato che realizzerete col gruppo Mondadori nell'esercizio 2013”. Crisi - Il sacrificio chiesto ai fornitori è l'antidoto per la difficile congiuntura economica, ma non solo: a Segrate si pensa sempre di più ad una riorganizzazione complessiva dell'azienda e nella stessa lettera fanno sapere che nei prossimi mesi ci sarà una “selezione rigorosa dei nostri partner”. Una prima indagine sulle eventuali adesioni, poi, verrà fatta dalla stessa casa editrice che eviterà, così, di scomodare ulteriormente i suoi partner. Tra sconto e riorganizzazione, insomma, Mondadori punta così a rimettere in ordine i bilanci dopo anni di investimenti audaci. "Irrituale" – La lettera di Mondadori porta in calce la firma di Ernesto Mauri, amministratore delegato a Segrete, che si rende conto “della irritualità di tale richiesta", ma si dichiara certo questa che potrà essere letta "in modo costruttivo". Come? Chiedere lo sconto ai fornitori, è la linea Mondadori, è l'atto meno doloroso con il quale si possa reagire a tutti i segni negativi del bilancio. Infatti, tra De Benedetti, prepensoniamenti e solidarietà, giornalisti e dipendenti che lavorano nelle riviste di casa non se la passano bene e per evitare che l'epidemia possa diffondersi è meglio colpire duro e subito. Con una promessa, però: nel giro di due anni Mondadori sarà "in grado di operare sul mercato con modalità sostanzialmente diverse rispetto a oggi".