Ilva, a Taranto si blocca la produzione.I Riva: "Il sequestro ci mette in ginocchio"
Il gip di Taranto sequestra i beni della famiglia Riva, bloccati anche i movimenti bancari. L'azienda: "In ginocchio, costretti a fermare la produzione"
A Tranto si blocca tutto per colpa dei giudici. Il gruppo Riva ferma tutte le attività produttive di Riva Acciaio."Il provvedimento - afferma una nota - si è reso necessario poiché il sequestro preventivo, ordinato dalla Magistratura di Taranto e notificato a Riva Acciaio lo scorso 9 settembre "sottrae all'Azienda ogni disponibilità degli impianti - che occupano oggi circa 1.400 addetti - e determina il blocco delle attività bancarie, impedendo pertanto la normale prosecuzione operativa della societa". Col sequestro predisposto dai giudici che indagano sui danni ambientali causati dall'Ilva, di fatto migliaia di lavoratori restano per il momento senza lavoro. Una nota dell'azienda specifica ancora di più il dramma sociale e lavorativo che sta per abbattersi sugli operai dell'Ilva. "Colpa dei giudici" - La decisione, comunicata al custode dei beni cautelari, Mario Tagarelli, e illustrata alle Rappresentanze Sindacali dei diversi stabilimenti coinvolti, "si è resa purtroppo necessaria poiché il provvedimento di sequestro preventivo penale del Gip di Taranto, datato 22 maggio e 17 luglio 2013 e comunicato il 9 settembre - in base al quale vengono sottratti a Riva Acciaio i cespiti aziendali, tra cui gli stabilimenti produttivi, e vengono sequestrati i saldi attivi di conto corrente e si attua di conseguenza il blocco delle attivita' bancarie, impedendo il normale ciclo di pagamenti aziendali - fa si' che non esistano più le condizioni operative ed economiche per la prosecuzione della normale attivita'". (I.S.)