Giulia Ligresti, arresti domiciliari dopo la perizia medica: si rifiutava di mangiare
Reclusa nel carcere di Vercelli dallo scorso 17 luglio, ha perso sei chili in poco più di un mese
Il tribunale di Torino ha concesso gli arresti domiciliari a Giulia Ligresti, reclusa nel carcere di Vercelli dal 17 luglio scorso in relazione all'inchiesta Fonsai. Sono stati gli stessi magistrati titolari dell'indagine ad avanzare la richiesta, a seguito delle visite mediche a cui è stata sottoposta, che hanno accertato che la donna, figlia di Salvatore Ligresti (ai domiciliari a Milano) e sorella di Jonella (ancora in carcere a Torino), abbia perso sei chili in poco più di un mese. Nei giorni scorsi, i suoi legali avevano chiesto il patteggiamento: l'udienza per decidere è fissata per il prossimo 3 settembre. La perizia medica è stata effettuata dal dottor Roberto Testi, incaricato dalla Procura di Torino per verificare le condizioni di salute della Ligresti, che aveva iniziato a rifiutare il cibo. A quanto si apprende, il medico che ha visitato la donna l'ha trovata provata e depressa, pur non parlando propriamente di "incompatibilità" con il regime carcerario. La perizia è stata consegnata ai pm titolari dell'inchiesta, Vittorio Nessi e Marco Gianoglio. Poi la decisione della procura di Torino di trasferire la detenuta dal carcere agli arresti domiciliari.