Addio flirt estivi e salvataggiil bagnino è in via di estinzioneTutta colpa della crisi
I molti si ricorderanno di una spiaggia di Pietrasanta, dei preparativi in vista di una movimentata stagione estiva, e di un certo Mario (Giorgio Panariello), il burbero bagnino di Bagnomaria, lo storico stabilimento gestito dalla signora Bice caduto in disgrazia per la spietata concorrenza dei vicini del "Bagno 2000". Era la fine degli anni '90 e quella del bagnino era una figura imprescindibile nel panorama vacanziero tricolore. Ma, nel 2013, la crisi si fa sentire anche sulle spiagge italiane. E a rimetterci, quest'anno, sono stati proprio i bagnini. Già, perché le icone estive per eccellenza, da quelle muscolose in canottiera, che fanno impazzire le donne di tutte le generazioni, a quelle un po' impacciate tra gli ombrelloni, in veste Panariello, stanno pian piano scomparendo. La crisi - Oggi, il bagnino tuttofare leader delle spiagge italiane, riporta il Corriere della Sera, si vede sempre meno. Colpa della crisi, della mancanza di vocazione o entrambe? Certo è che in tanti stabilimenti balneari, per colpa del ridimensionamento delle vacanze, si sono stabiliti notevoli tagli ai "team". E qualche giorno fa, prima dell'atteso giorno di Ferragosto, tanti gli appelli e le segnalazioni sulla carenza di personale che dovrebbe assicurare maggior tranquillità ai vacanzieri accalcati sulle spiagge e desiderosi di tuffarsi in acqua. I cartelli "balneazione non sicura per mancanza di sistema di salvataggio" non mancano, dalla Sicilia al lago di Garda. O persino nella turistica Sardegna, dove è annegata una bambina di otto anni. La differenza tra spiagge pubbliche e private è tangibile: se nell'una il bagnino è solo colui che presta soccorso in acqua, nell'altra è il tutto fare che consegna i lettini e le sdraio, pulisce la spiaggia e gestisce le rischiste dei bagnanti. Ma se prima era sinonimo di latin lover, ai divi in rosso di Baywatch, ora "Il salvataggio" è un macho... più attento a farsi guardare che a collezionare prede.