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Sanità, lunedì sciopero dei medici: a rischio 30mila interventi

Protesta contro tagli e blocco di turnover e contratti: potrebbero aderire oltre 100mila operatori. Garantite solo le prestazioni essenziali e d'emergenza

Giulio Bucchi
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Anche i camici bianchi incrociano le braccia. Oggi, lunedì 22 luglio, gli operatori di ospedali e ambulatori sciopereranno 4 ore, all'inizio di ciascun turno, per protesta contro i tagli pesanti, il blocco del turnover e del contratto. L'iniziativa è stata indetta dai sindacati che rappresentano in tutto 115mila medici e veterinari dipendenti del Servizio sanitario e i 20mila dirigenti sanitari, amministrativi, tecnici e professionali del Ssn. A rischio gli interventi programmati, le visite e gli esami diagnostici negli ospedali e nei servizi territoriali pubblici. Secondo le stime dei sindacati potrebbero saltare circa 500mila controlli specialistici e 30mila interventi chirurgici, anche se saranno garantite le prestazioni essenziali e quelle di emergenza e urgenza. Lo stop riguarderà anche i veterinari che fermando i controlli bloccheranno così le macellazioni dei capi di bestiame, migliaia di bovini, suini e ovini. Niente controlli per la sicurezza alimentare nei mercati ittici e in quelli ortofrutticoli. Inoltre, in mattinata sit-in di protesta in camice bianco davanti all'ingresso della sede del Ministero dell'Economia. "Siamo al limite della sopravvivenza del sistema - ha spiegato Massimo Cozza, segretario nazionale dei medici della Cgil - e le condizioni di lavoro, la penuria di risorse, la dilagante precarietà che colpisce 10mila giovani medici che rischiano di invecchiare senza certezze lavorative, il blocco dei contratti imposto da oltre 4 anni e la strisciante privatizzazione della sanità impongono una reazione. Il sistema sanitario nazionale è sotto attacco, vittima di interessi economici e dell'ottusa logica dell'austerità senza diritti".

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