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Bunga bunga, atti rinviati per Berlusconi, Ghedini, Longo e Karima: verso il Ruby 3

Ruby Rubacuori

La Corte non ha spietato la possibile accusa. Nel processo Ruby 1 ipotesi falsa testimonianza per le olgettine e non solo

Giulio Bucchi
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Alle toghe milanesi Ruby non basta mai. Dopo il processo Ruby, concluso con la condanna in primo grado di Silvio Berlusconi a 7 anni, ecco il processo Ruby 2, con altri 7 anni di carcere per Emilio Fede e Lele Mora e 5 per Nicole Minetti. Ma attenzione, perché tra pochi mesi si parlerà probabilmente del processo Ruby 3, perché come accaduto con la Corte che ha giudicato il Cav anche quella che ha condannato Fede, Mora e Minetti per induzione e favoreggiamento della prostituzione ha stabilito la trasmissione degli atti al pm per valutare eventuali ipotesi di reato in relazione alle indagini difensive. Nel mirino ci sono, naturalmente, Silvio Berlusconi, i suoi legali Niccolò Ghedini e Piero Longo e la stessa Karima el Mahroug, in arte Ruby. Nessun dettaglio, al momento, sull'accusa, ma come accaduto qualche settimana fa il profilo penale potrebbe essere quello della falsa testimonianza. I dubbi su Ruby & Co. - Tutto verte sul rapporto tra Berlusconi e le ragazze sfilate al Palazzo di giustizia milanese. Testimoni, sì, ma anche tuttora a libro paga del Cavaliere, visto che ogni mese le Papi-girls ricevono circa 2.500 euro a testa. Quando Ruby nel maggio scorso viene sentita in aula come testimone, racconta che la Minetti "rimase in intimo durante alcuni balli sensuali ad Arcore". Nega invece i rapporti sessuali a pagamento con Berlusconi, dice di avere raccontato ai pm tante "cavolate". Il 7 giugno, la Minetti rende dichiarazioni spontanee, parla di avere amato di amore "vero" Berlusconi, accusa i pm di "malcelato moralismo" e sostiene di non avere mai organizzato le serate ad Arcore, né di essersi occupata degli inviti delle ragazze.  "Abuso di potere" - Il 28 giugno tocca a Mora: nega di aver mai spinto alcuna ragazza a prostituirsi a villa San Martino, non esita a dire che la vicenda ha rappresentato un caso di "dismisura, abuso di potere e degrado". Poi però, fuori dall'aula del procedimento innesta la retromarcia: "Ad Arcore non c'è stato nulla di male". Al di là delle condanne, insomma, in questo intricato groviglio di dettagli piccanti, smentite e polemiche politiche, sembra che la verità definitiva debba ancora essere scritta. Forse è per questo che arriverà il Ruby ter. Oppure sarà solo uno show pruriginoso? "Decisione surreale" - I legali di Berlusconi hanno criticato la scelta della corte di Milano. Ghedini e Longo, in una nota congiunta, spiegano: "Quando si cerca di esplicare il proprio mandato defensionale in modo completo, e opponendosi ad eventuali prevaricazioni, a Milano possono verificarsi le situazioni più straordinarie". Secondo i due avvocati del Cav la sentenza del Tribunale di Milano "già fa ben comprendere l'atteggiamento del giudicante. Ma inviare gli atti ai fini di indagini anche per il presidente Berlusconi e per i suoi difensori è davvero surreale". "Ci difenderemo in ogni sede" - Ghedini e Longo aggiuntono: "Come è noto né il presidente Berlusconi né i suoi difensori hanno reso testimonianza in quel processo. Evidentemente si è ipotizzato che vi sarebbe stata attività penalmente rilevante in ordine alle esperite indagini difensive. Ciò - ribadiscono - è davvero assurdo". E ancora: "Silvio Berlusconi non aveva alcun interesse in quel processo e a maggior ragione i suoi difensori. Alcuni di quei testimoni avevano reso dichiarazioni in altro procedimento in sede di indagine difensiva. Tali dichiarazioni sono state raccolte dai difensori con le regole previste dal Codice e alla presenza di persona di fiducia; e con la massima trasparenza sono state immediatamente depositate alla Procura della Repubblica per le verifiche del caso. Tali testi, per ancor maggiore tranquillità, sono stati poi nuovamente assunti sugli stessi argomenti da altri avvocati mediante stenotipia e registrazione. Ci difenderemo in ogni sede da queste assurde insinuazioni con la certezza che non avranno seguito perchè emergerà l'assoluta infondatezza delle ipotesi accusatoria prospettata dal Tribunale", concludono i due avvocati.

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