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Ruby, il "sistema Arcore": Mora e Fede reclutavano olgettine, la Minetti era la "tutor"

Nicole Minetti

La Corte accoglie la tesi dei pm Boccassini, Forno e Sangermano. I primi due "individuavano" le ragazze giuste, la terza le seguiva e le accompagnava

Giulio Bucchi
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La sentenza di condanna rispettivamente a 7 e 5 anni per Emilio Fede e Lele Mora da un lato e Nicole Minetti dall'altro chiude il primo atto di un procedimento, il Ruby bis, nato come costola di quello principale a carico del leader Pdl Silvio Berlusconi e partito il 14 gennaio 2011, quando pochi giorni dopo lo scoppio della bufera su Berlusconi i pm di Milano Pietro Forno, Antonio Sangermano e il procuratore aggiunto Ilda Boccassini notificano un avviso di garanzia a Mora, Minetti e Fede con le accuse di induzione e favoreggiamento della prostituzione, anche minorile. Tutti e tre sono amici, collaboratori o frequentatori di Berlusconi e della sua villa ad Arcore, dove avvengono le famose "notti del bunga bunga". "Cene eleganti", le ha sempre definite il Cavaliere, ma i pm e i giudici non gli hanno creduto. Da quel momento, è una pioggia di intercettazioni e telefonate piccanti. In una di queste, risalente a circa un anno prima, Minetti, parlando di Berlusconi, si sfoga: "Tu hai mai sentito dire dalla sua bocca: Oh, fermi un attimo, guarda che lei è una brava ragazza? Lui pur di salvare il suo c... flaccido non se ne frega di niente".  Le accuse a Nicole, Lele ed Emilio - Il 15 marzo 2011 i pm chiudono le indagini su Mora, Fede e Minetti, accusati di aver indotto alla prostituzione 34 ragazze tra cui la minorenne, all'epoca dei fatti, Ruby. I pm delineano i ruoli dei tre indagati nel sistema Arcore. La ex consigliere regionale del Pdl è accusata di avere intermediato "la sistematica erogazione di corrispettivi per l'attività di prostituzione svolta previo assenso di Silvio Berlusconi per il tramite del suo fiduciario Giuseppe Spinelli". In pratica, accompagnava le ragazze a casa Berlusconi e gestiva gli affitti delle ragazze in via Olgettina. Fede e Mora, invece, erano per pm (e giudici) i talent scout: "individuavano le giovani donne disposte a prostituirsi, informandosi personalmente sulle caratteristiche fisiche delle ragazze disponibili e valutando di persona la rispondenza dei requisiti estetici".

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