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Paghi 7 euro ma costa unoCi truffano ogni volta che compriamo qualcosa

Dalla pizza al caffè, dai jeans ai libri: i rincari tra i costi e i prezzi al pubblico sono sproporzionati e ingiustificati

Nicoletta Orlandi Posti
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Dobbiamo essere consapevoli che ogni volta che acquistiamo qualcosa ci stanno truffando. Il perché è presto detto: i conti non tornano se si considerano i costi di produzione di un prodotto e il suo prezzo al pubblico. I rincari sono talmente alti e ingiustificati che definirli un raggiro è tutt'altro che sproporzionato. I conti li ha fatti il Giornale che ha preso in considerazione alcuni beni di largo consumo. Si parte dal caffè che ha un costo reale di 20 centesimi e al bar viene fatto pagare al cliente 90 centesimi. "Noi il caffè lo compriamo a 25 euro al chilo", spiega il proprietario del "Come Sinatra Cafè" di Verona a Gabriele Villa. "Il che significa un costo di 20 centesimi a tazzina. Pur tenendo conto delle spese, quindi, un guadagna riusciamo ad averlo". Tanto è vero che l'onesto esercente ha abbassato il costo del caffè nel suo bar a 50 centesimi riscuotendo un grande successo. Pizza - Il rincaro maggiore, per quanto riguarda i generi alimentari, comunque viene applicato alla pizza. Parliamo di un minimo del 490% in più rispetto ai costi all'origine. Una margherita ha un prezzo dai 7 ai 12 euro eppure sommando tutti gli ingredienti non si arriva a 1,1 euro. Ecco il conto: 14 centesimi per i 180 grammi del disco (acqua, farina, lievito) ; 10 centesimi per 75 grammi di pomodoro; 60 centesimi per 70 grammi di mozzarella, 20 centesimi per il basilico, 6 centesimi per 15 grammi di olio. Totale: poco più di un euro. Jeans - Qual è il prezzo sul cartellino di un jeans ovviamente dipende dal negozio che lo vende. Un pantalone di marca sicuramente costa di più di uno del grande magazzino. Di certo c'è che confezionarlo costa molto, molto poco. E lo dimostra il crecente camion bloccato alla frontiera con un ingente carico di jeans contraffatti: sulla bolla d'accompagno c'era scritto nero su bianco che costavano 80 centesimi al paio. Una volta finiti sul mercato sarebbero stati venduti a un minimo di 30 euro. Iphone, libri - Anche sul telefonino i rincari sono molto alti. Un team multinazionale di esperti è riuscito a individuare il costo delle componenti sviluppate dal fornitore ufficiale di Apple. Ebbene, spiega il Giornale, la multinazionale cinese Foxconn non spende più di 160 euro per assemblare un IPhone. Pur aggiungendo i 5 euro per la spedizione internazionale si arriva a 165 euro ben lontano dai 350 euro con i quali, chi vuole avere un cellulare must, deve fare i conti. Stesso discorso per un libro. Un volume di 500 pagine, tirato a 2000 copie, costa alla casa editrice 2,65 euro. Noi, però, per comprarlo in libreria, non spendiamo meno di 12 euro. 

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