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Il Pd si spacca sui caccia F35Ma il governo va avanti: "Li compreremo"

Parecchi democratici firmano la mozione M5S-Sel per sospendere il programma di armamento. Con loro anche il ministro Delrio

Nicoletta Orlandi Posti
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Il governo non ci pensa proprio a fare un passo indietro sull'acquisto degli aerei F35. Il ministro della Difesa, Mario Mauro, parlando a Montecitorio ha assicurato che l'esecutivo Letta non ha cambiato posizione sul programma. Eppure ieri in Aula, durante la discussione alla Camera sui caccia Joint Strike Fighter i firmatari della mozione trasversale  promossa da Sel (primo firmatario Giulio Marcon) e sostenuta dal M5S e da un nutrito gruppo di deputati del Pd (scatenando una polemica interna feroce) le voci che circovalano era di grande entusiasmo: se non bocciata, la partecipazione italiana al programma veniva data come sospesa per sei mesi. ''Il Pd potrebbe dire sospendiamo, in vista di una riduzione, l'acquisto degli aerei da guerra anche per dare un segnale", ha spiegato il deputato democratico Pippo Civati: "Ci ragioniamo bene in Commmissione Difesa e a Settembre facciamo un regalo agli italiani che risparmiamo qualche soldo. A me sembra una cosa che si può fare, così come del resto avevamo stabilito in campagna elettorale''. Per Civati la posizione di chi è favorevole all'acquisto degli F35 come il collega di partito Francesco Boccia, è ''senza senso dal momento che paesi come Canada e Olanda hanno scelto di uscire di fatto dal programma F35''.  Si risparmierebbero 10 miliardi di euro - Da parte loro i firmatari del documento, che dovrebbe essere votato oggi, da tempo hanno 'aperto' agli altri gruppi parlamentari e in particolare al Pd. Sel e M5S sono, infatti, determinati a bloccare il programma: "Il Movimento chiederà la sospensione del progetto che ci costerà almeno 10 miliardi di euro. 10 miliardi per comprare caccia bombardieri difettosi che non ci servono a nulla -ha spiegato Luigi Di Maio, del M5S-. L'F35 non è nient'altro che un costosissimo e ipocrita reddito di cittadinanza: compriamo aerei inutili perchè una parte dei componenti venga prodotto negli stabilimenti italiani per dare lavoro a fabbriche sull'orlo del baratro". Dalla parte di Sel, Sergio Boccadutri ha fatto eco: "Sugli F35 è il momento del coraggio. Tra l'altro la rinuncia all'acquisto risolverebbe anche questione Iva". E', quindi, proprio la posizione del Pd a essere determinante visto che la mozione conta per adesso su circa 160 voti.  Mauro: "Li compreremo" - Ma a frenare gli entusiasmi ci pensa il minstro della Difesa. "Il governo non ha cambiato posizione sul programma degli F35. Non c'è stata nessuna riunione a cui ho partecipato dove sia stata decisa una sospensione", assicura Mauro, che aggiunge con una battuta: "Se poi si è tenuta una riunione dove le scelte sono state diverse, allora vuol dire che la maggioranza è già andata...". Mauro smentisce anche l'ipotesi che parlano di sospensione di 6 mesi del programma sugli F35: "Non ho partecipato a nessun Consiglio dei ministri nel quale il governo abbia cambiato posizione. Se c'è stata una riunione dove è emersa un'altra linea, vuol dire evidentemente che c'è stata già una crisi di governo", aggiunge con una battuta. "Pd e Pdl quando erano separati -fa notare poi il titolare del dicastero della Difesa- hanno votato gli F35. Mi sembrerebbe strano che ora che sono uniti non votassero più. Il mio era l'unico partito che non c'era'', continua Mauro, ricordando che il programma in questione è iniziato nel 1998, quando premier era Massimo D'Alema. Sulle posizioni dei gruppi parlamentari Mauro spiega: "Ieri non ho ascoltato un solo intervento a nome dei gruppi che chiedesse alcunchè se non della mozione presentata". Se si chiedesse un approfondimento della questione, "il governo sarebbe in Commissione a dire la sua", assicura il ministro di Scelta civica. Delrio: "No ha senso" - Opposta la posizione del ministro degli Affari regionali, Graziano Delrio (Pd), che nel corso di un videoforum su Repubblica.It, boccia l'acquisto degli aerei: "Non si può dire che sia semplicissimo, ma dobbiamo fare di tutto per recuperare risorse per l'emergenza vera che non è quella della difesa, ma del lavoro per i giovani. Non ha senso spendere risorse nel comparto militare. Secondo me bisogna fare un'ulteriore istruttoria - ha aggiunto - si può rimodulare questa spesa, ma ci sono diverse implicazioni di lavoro, industria, accordi internazionali. Ma credo che una revisione andrebbe fatta".  

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