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Jolly Nero, la tragedia si poteva evitareil pm: la nave lanciata a velocità eccessiva"

Avviso di garanzia per 5 persone tra cui comandante e pilota della nave. L'accusa: troppi errori

Lucia Esposito
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La nave mercantile Jolly Nero la sera del 7 maggio scorso, quando impattò contro la torre piloti causandone la distruzione e provocando la morte di nove persone, era "lanciata" ad una velocità "di oltre 3,4 nodi, velocità inadeguata alle capacità evolutive della nave ed all'ampiezza dell'area di manovra e del tutto inidonea a consentire sia l'evoluzione in sicurezza sia l'effettuazione di manovre di emergenza per compensare eventuali avarie o problemi, con violazione dell'articolo 66 del regolamento di sicurezza e dei servizi marittimi del porto di Genova". Così scrive il pm Walter Cotugno, titolare dell'indagine sulla tragedia di Molo Giano. Errori di manovra e problemi tecnici La stessa manovra sarebbe stata impostata in modo non corretto. La nave sarebbe stata "lanciata" dagli ufficiali responsabili in plancia "In una direzione nella quale erano posizionate la Torre di controllo e le strutture annesse, pur consapevoli che le predette strutture erano utilizzate da numerose persone, erano poste a ciglio banchina su palafitte, ed erano sprovviste di qualunque sistema di protezione da urti".  La nave sarebbe stata fatta salpare "non in perfetta efficienza ed in particolare con il dispositivo contagiri del motore visibile sul ponte e sulle alette, dove si trovavano entrambi gli indagati, non funzionante". Il contagiri "doveva consentire al comandante ed al pilota di valutare immediatamente il regolare avviamento e mediante il numero di giri, la potenza concretamente erogata dal motore, dati del tutto indispensabili per la realizzazione della manovra, la cui sicurezza era fondata unicamente sull'azione frenante del motore". . Comandante e pilota  vrebbero dato "l'ordine di riavvio del motore" e non "averne controllato l'esecuzione, dopo che comunque avevano appreso che il motore non si era concretamente avviato". Poi le ancore a cui avrebbero dato fondo con "immotivato ritardo". Il comandante Paoloni è accusato anche di falso per non avere annotato le avarie presenti sulla nave in partenza e di violazione del codice di navigazione. Di falso è accusata anche il terzo ufficiale Cristina Vaccaro, per non avere annotato le avarie della nave, che si configurano nel solo contagiri non funzionante, che per la procura era lo strumento indispensabile per comprendere se il motore funzionasse.  Nave sotto accusa - Ma sotto accusa è anche la nave stessa, di vecchia concezione, e dunque con dei limiti di manovra che sarebbero stati ignorati. Comandante e pilota avrebbero "impostato una manovra che avrebbe consentito di fermare la nave e di non urtare le banchine del porto di Genova e le strutture sopra indicate soltanto mediante il pronto riavvio dell'unico motore". Per l'incidente ci sono cinque indagati (il comandante Roberto Paoloni, 63 anni, il pilota del porto Antonio Anfossi, 46 anni, il primo ufficiale Lorenzo Repetto, 56 anni, il terzo ufficiale Cristina Vaccaro, 22 anni, la società Ignazio Messina Spa, il cui legale rappresentante è il presidente del consiglio di amministrazione Andrea Gais, 51 anni). Il documento è composto da due pagine e mezzo il cui contenuto è la ricostruzione dell'evento, delle sue dinamiche interne, dei moventi e degli errori che gli inquirenti ipotizzano siano stati commessi, che si configura come un pesante atto d'accusa.  Tragedia evitabile - Secondo la procura di Genova la tragedia si sarebbe potuta evitare con scelte diverse, più prudenti. Inoltre, non fu mai lanciato un segnale di allarme alla torre piloti. Il comandante Paoloni ed il pilota Anfossi, per il pm non avrebbero "effettuato alcuna segnalazione di emergenza" e non avrebbero "avvertito via radio il personale della Torre di controllo non consentendo alle persone presenti nelle varie costruzioni di mettersi in salvo". Paoloni, Anfossi e Repetto sono accusati di omicidio colposo plurimo, attentato alla sicurezza dei trasporti, crollo colposo della torre piloti.

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