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Il Papa: "La gente muore di famema ci preoccupiamo delle banche"

Papa Francesco

Il Pontefice: "Questa crisi non è solo economica e culturale, ma dell'uomo". Poi conclude: "La mancanza di etica pubblica fa male all'umanità"

Sebastiano Solano
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  Circa 200mila persone si sono radunate oggi a Piazza San Pietro per ascoltare il discorso di Papa Francesco nella giornata dei movimenti. Chiesa e fede i punti centrali del suo discorso, ma anche finanza, banche e politica.  Ci preoccupiamo solo delle banche - La vera crisi, ha dichiarato Bergoglio, "è la gente che muore di fame, ma di questo non passa niente ma se calano gli investimenti delle banche se ne fa una tragedia", ha inveito chiosato il Papa, invitando la Chiesa ad andare "contro questa mentalità".  Una crisi dell'uomo - Parlando dei momenti di crisi come quelli che stiamo vivendo, il papa ha sottolineato che "non è solo crisi economica o culturale, ma è una crisi dell'uomo e a rimanerne distrutto rischia di essere proprio l'uomo". Quindi l'appello a "non chiuderci nella solitudine, o nel senso di impotenza di fronte ai problemi. E' un pericolo chiudersi, non facciamolo per favore...". Per poi ribadire che "quando la Chiesa diventa chiusa si ammala".  Appello ai governi - L'appello del Papa ha chiamato poi in causa le classi dirigenti dei paesi: "Viviamo una cultura dello scontro, della frammentazione". Ha denunciato la "cultura dello scarto" e ha parlato in difesa degli anziani e dei bambini. Ha invitato a fare l'incontro con tutti "senza negoziare la nostra appartenenza. Ed è importante con i poveri". Papa Francesco ha sottolineato che "se usciamo da noi stessi troviamo la povertà". Quindi un affondo alla mancanza di etica pubblica: "Fa male al cuore dire che trovare un barbone morto di freddo non è notizia mentre lo è uno scandalo; pensare che tanti bambini non hanno da mangiare non è notizia, questo è grave".  Ritorno all'etica pubblica - "La povertà - ha sottolineato il Pontefice - non è una categoria filosofica, culturale o sociologica, ma teologale, direi che è la prima categoria. Una Chiesa povera per i poveri incomincia ad andare verso la carne di Cristo". Poi, c'è la mondanità spirituale "che non fa bene, ci porta a una sufficienza che porta a vivere lo spirito del mondo e non di Gesù. E questa Papa Francesco l'ha definita "una crisi che spoglia l'uomo dell'etica. La mancanza di etica pubblica fa tanto male all'umanità intera", ha chiosato.  

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