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Chiese piene e serrande abbassate per i funerali delle vittime di Kabobo

Eliana Giusto
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Chiesa piena, corone di fiori e saracinesce a metà se non del tutto abbassate in piazza Belloveso e nelle strade attorno per i funerali di Alessandro Carolè, prima vittima di Kabobo, deceduto una settimana fa a pochi metri dalla chiesa di San Martino in Niguarda, a Milano, che ora accoglie la sua bara. La cerimonia di Carolè si è svolta in forma privata: presenti il sindaco Giuliano Pisapia, il presidente della Provincia Guido Podestà e l'assessore regionale alla Sanità Mario Mantovani. Ma non c'era nessun ministro o rappresentante del governo.  Guarda la Gallery dei funerali di Carolè  Guarda la Gallery dei funerali di Carella   Tante persone in piedi, e anche rimaste fuori sul sagrato, sempre nella chiesa di San Martino in Niguarda nel primo pomeriggio per i funerali di Ermanno Masini, il pensionato colpito da Kabobo mentre portava a spasso il cane e morto qualche giorno dopo l'aggressione. A rappresentare le istituzioni, tra gli altri, anche il vicesindaco Lucia De Cesaris, con gli assessori alla Sicurezza Marco Granelli, al Commercio Franco D'Alfonso e Ettore Fusco, sindaco leghista di Opera. Chiesa gremita anche per Daniele Carella, 21 anni, vittima anche lui della furia del ghanese. I funerali nella parrocchia di Pentecoste sono iniziati puntuali, con un applauso alla salma arrivata accompagnata da un lungo corteo di cittadini, del quartiere e non, giovani soprattutto. Durante la cerimonia molti canti, le parole della Lettera di San Paolo Apostolo ai Romani seguita dal Vangelo di Giovanni, mentre le persone, in piedi, nei corridoi, si tenevano per mano. 

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