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L'elenco di chi se la sfanga:ecco chi non paga le multe

In molti Comuni da lunedì non opererà più Equitalia: scopri chi potrebbe "sfangarsela" e non saldare la contravvenzione. Le condizioni e i tempi

Andrea Tempestini
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  La notizia è di qualche giorno fa: c'è un piccolo esercito di italiani che potrebbe non pagare vecchie multe. Un'ancora di salvezza per i recidivi della cintura, per i parcheggiatori selvaggi ma anche per chi non vuole pagare la tassa sui rifiuti (o per chi, semplicemente, si è dimenticato di farlo). E' successo che la riscossione non tocca più ad Equitalia: la società ha comunicato ai sindaci di interrompere, dal 20 maggio, l'invio di ogni documento. Perché? Perché mancherebbe il tempo per incassare le multe, infatti dal primo luglio Equitalia deve cessare l'attività. Il provvedimento affonda le radici nel passato, nel decreto Sviluppo del 2011 varato dal governo Monti che sgravò dal compito l'ente di riscossione. Ma molti Comuni, circa 2000, non si sono organizzati per tempo. Resta il buco: non c'è nessuno che riscuote. Mancate entrate - Difficile, anzi utopico, immaginare che senza un messo o una società che deve recuperare i crediti un cittadino accetti comunque di pagare. La conseguenza per i Comuni potrebbe essere pesantissima: la stima delle mancate entrate è di 1,4 miliardi di euro l'anno (un calcolo che non tiene conto degli importi di Imu e tassa sui rifiuti). Per inciso, di questo testoretto il 50%, quindi circa 700 milioni all'anno, sarebbe destinato alla sicurezza stradale. Per essere chiari, insomma, da lunedì potremmo ritrovari molte buche in più nell'asfalto delle nostre città, cittadine e paesi. Le condizioni - Sì, è "tutto vero": la possibilità di restare impuniti e di non pagare tasse salate è concreta. Ma per chi? In primis per chi deve pagare nei Comuni e nelle Province che non si sono organizzate per tempo dopo l'avvicendamento di Equitalia. Quindi un'importante premessa: dato che l'attività di Equitalia riguardava solo Comuni e Province, le multe che potrebbero non essere saldate sono quelle comminati dalla polizia locale o provinciale, i vigili urbani insomma. Per le altre infrazioni - Polizia e Carabinieri - non cambia nulla e chi è stato beccato, semplicemente, dovrà pagare. I tempi - Altra nota importante. Equitalia, nella riscossione delle multe, entrava in campo soltanto quando il "pizzicato" non voleva saldare il conto, quando vi era una "ragionevole sicurezza" che il pagamento non sarebbe avvenuto. Un lasso di tempo non definito con precisione, ma comunque molto lungo. Per intendersi vengono sommati i tempi di legge a quelli di un eventuale ricorso, nell'attesa dell'amministrazione che, anche dopo la scadenza dei termini, tende ad aspettare il pagamento prima di suonare al campanello di Equitalia. In buona sostanza, se per una vostra multa è già stata allertata Equitalia, avrete ottime possibilità che cada in prescrizione (che scatta dopo un lustro, cinque anni). L'azzardo - Insomma, la speranza di non pagare è concreta per le vecchie multe. Al contrario, per quelle prese dopo il 20 maggio, non saldare sarà difficile. Per chi ci volesse provare si tratta di un vero e proprio azzardo. Certo, per un po' di tempo nessuno vi verrà a chiedere nulla. Ma le amministrazioni, prima o poi, si doteranno di un nuovo riscossore. Se non volete pagare un verbale dovete sperare che l'ente locale impieghi più di cinque anni per trovare un sostituto di Equitalia. Sinceramente sembra difficile, l'ipotesi è improbabile, anche perché i sindaci, stretti tra Patto di stabilità e i mancati introiti Imu appena sospesa, sono alla disperata ricerca di risorse e liquidità.  

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