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Strage col piccone, morto il pensionatoIl clandestino; sentito delle vociSarà chiesta la perizia psichiatrica

Lucia Esposito
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  C'è la terza vittima del ghanese che sabato scorso ha seminato il terrore al quartiere Nigurada, alla perfieria di Milano. La vittima è il 64enne Ermanno Masini ricoverato nel reparto di neurorianimazione del Policlinico. Masini era originario di Lama Codogno, provincia di Modena, il suo ferimento era avvenuto poco dopo le 6,20 quando Kabobo aveva già aggredito due persone e tentato di aggredirne un'altra. L'aggressione di Masini è stata la prima delle tre più  violente che hanno portato alla morte immediata di Alessandro Carole, 40 anni. Ieri non ce l'ha fatta neanche Daniele Carella, 21 anni, colpito alle spalle mentre scaricava giornali assieme a suo papà.  L'interrogatorio del clandestino - Intanto ieri Mada Kabobo, il ghanese di 31 anni ha parlato nel suo interrogatorio di garanzia avvenuto nel carcere di San Vittore dove il clandestino è rinchiuso. "Sentivo voci cattive. L'ho fatto perché sentivo queste voci. Ho dormito in una stazione dei treni quando mi sono svegliato una voce mi ha detto "Vai ". Il gip Ghinetti ha convalidato il suo arresto. Kabobo parla solo il dialetto del suo paese e non è in grado di esprimersi in un inglese pienamente comprensibile. Kabobo ha un ricordo generale dei fatti ma quando gli è stato chiesto di ricordare particolari di ogni singolo episodio, ha risposto di non sapere, di non ricordare. Al momento gli vengono contestati i reati di omicidio, tentato omicidio e rapina perché ad alcune delle vittime avrebbe sottratto il cellulare. Non è escluso che nei prossimi giorni venga per lui richiesta una perizia psichiatrica. Kabobo il giorno dell'arresto era riuscito solo a dire di avere fame, di non dormire da tempo e di non aver un posto dove andare.  Il papà e il fratello - Ed è proprio sulla possibilità che il clandestino venga dichiarato malato o che in qualche modo Kabobo torni il libettà che il papà di Daniele, senza più lacrime da piangere, dice: "Quando penso alla bestia che lo ha ucciso, spero che lo lascino in pensione e buttino la chiave. L'importante è che non sostengano che è pazzo e che lo facciano uscire tra tre anni". Papà Savino ha visto uccidere Daniele sotto i suoi occhi, ha visto Kabobo accanirssi sul suo cranio fino a spezzare il manico del Piccone. Christian, gemello di Daniele, non regge il dolore: "Sono morto anche io, ma fineché io vivrò lui vivrà con me. Realiozzerò i suoi sogni. Farò la patente della moto. STatò vivino al nostro fratellino di 13 anni che è un cucciolo".   

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