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Il cartellone "pro-femminicidio"Vi ricordate quella polemica?"Non era morta. Solo ubriaca..."

La pubblicità della ditta di Casoria innescò un'aspra polemica. Nel frattempo non era sparita. Oggi però arriva la nuova versione: "Ma quale omicidio..."

Marta Macchi
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  Aveva suscitato polemica la pubblicità dell'azienda di detersivi Clendy di Casoria che proponeva l'immagine di un uomo seduto sul letto con, sullo sfondo, una donna distesa (e presumibilmente priva di vita). Il tutto condito dallo slogan: "Elimina tutte le tracce". Dopo le polemiche, la marcia indietro del reparto comunicazione della ditta, che si concretizza oggi: i cartelloni non spariscono, ma vengono ritoccati. E viene promossa una nuova "lettura" del messaggio pubblicitario. Le polemiche - Contro lo spot erano scese in campo le femministe e anche nomi politici, Mara Carfagna in prima linea: "Inneggia al femminicidio", il commento dell'ex ministro. La pubblicità però, nonostante le proteste, non era sparita. Adesso l'azienda napoletana si è riscattata: ritoccando i manifesti pubblicitari. La donna non era morta, era semplicemente ubriaca. A promuovere la nuova campagna ci ha pensato Stefano Antonelli, Chief Communications di Clendy: "La seconda campagna è stata creata per chiarire la prima dato che, c'è stato un forte clamore, accanimento mediatico e delle interpretazioni forti. Alcuni organi di stampa ci hanno anche scredidato, noi non siamo un'azienduccia. C'è stata un'attenzione dettata da episodi del quotidiano e qualcuno ha gridato al lupo al lupo: ci si è aggrappati a questo tipo di concetto. La signorina non era morta e adesso, con i nuovi manifesti, lo chiariamo. Le casalingue erano agguerrite ma adesso avranno una lettura diversa". Insomma, colpa nostra, avevamo tutti quanti capito male.  

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