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I naziskin pagano il restaurodi una guglia del Duomo di Milano

Tra gli aderenti alla campagna "adotta una guglia" anche l'associazione di estrema destra "Lealtà e azione". Il partito Repubblica: la Diocesi si vergogni

Matteo Legnani
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Scandalo in Duomo. O, per meglio dire, su una delle guglie del Duomo di Milano. A sollevarlo è il quotidiano La Repubblica, guarda caso proprio nel giorno in cui si commemora la Liberazione dai nazifascisti del 25 aprile 1945. Scrive il quotidiano di Ezio Mauro che una delle guglie della cattedrale di Milano porterebbe il marchio d'infamia di un'associazione di matrice fascista: tal Lealtà e azione, dietro la quale, scrive Repubblica, si nasconderebbe il gruppo degli hammerskin. Cioè, la creme dei naziskin. Accade infatti che la Veneranda fabbrica del Duomo, qualche anno fa, abbia lanciato la campagna "Adotta una guglia" per procedere al restauro delle celebri "appendici" verticali della quarta chiesa più grande d'Europa in un periodo di gravi ristrettezza economica. L'iniziativa ha raccolto vasto consenso e tanti benefattori. Tra i quali, appunto, Lealtà e azione che ha contribuito al restauro della guglia di San Vittore, situata sopra l'abside del Duomo. Per la "sponsorizzazione", l'associazione culturale ha ricevuto tanto di attestato dalla Veneranda fabbrica. Secondo Repubblica ce n'è per crocifiggere Veneranda fabbrica e Diocesi di Milano. Certo è che, forse, l'una e l'altra potevano chiedersi chi fossero questi di Lealtà e azione (e il nome doveva metterli in guardia). Finire crocifissi sui giornali per un contributo di soli 50 euro è quantomeno un peccato.  

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