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Scandalo rimborsi in Basilicata, arrestati assessori e consiglieri

La sede della Regione Basilicata

Sono finiti ai domiciliari Viti (Pd), Mastrosimone (Idv) Pagliuca (Pdl). Sequestrati conti correnti per 100mila euro

Nicoletta Orlandi Posti
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  Due assessore regionali agli arresti domiciliari: Vincenzo Viti (Pd) con deleghe al Lavoro ed alla Formazione, e Rosa Mastrosimone (Idv), esterno, con delega all'agricoltura. Ma anche il capogruppo del Pdl Nicola Pagliuca e altri consiglieri ai quali sono stati notificati sette divieti di dimora ed un obbligo di dimora nel Comune di residenza: Antonio Autilio (Idv), Paolo Castelluccio (Pdl), Agatino Mancusi (Udc), Mariano Pici (Pdl), Alessandro Singetta (Gruppo Misto), Mario Venezia (Pdl), Rocco Vita (Psi) e l'ex consigliere Vincenzo Ruggiero (Udc). L'inchiesta sui costi  della politica nel Consiglio regionale della Basilicata è arrivata a una svolta e sono in corso da parte di Guardia di Finanza, Carabinieri e Squadra Mobile, su ordine della Procura, l'esecuzione di numerose ordinanze di custodia cautelare nei confronti di una decina di politici che hanno richiesto rimborsi non dovuti per spese di vitto, per trasferte e missioni. Non solo: sono stati anche sequestrati conti corrente per un valore totale di circa centomila euro. In particolare, le somme sequestrate agli assessori e ai consiglieri regionali lucani indagati variano da circa cinquemila a 18 mila euro. L'inchiesta è partita ad ottobre con il sequestro di una voluminosa documentazione nel Consiglio regionale. L'inchiesta è la seconda che la Procura di Potenza ha condotto in Basilicata sui costi della politica. Il 10 aprile scorso è arrivato a sentenza di primo grado il processo su altri quattro esponenti del Consiglio regionale, due in carica (Franco Mattia del Pdl e Franco Mollica dell'Udc) e due ex (Prospero De Franchi e Giacomo Nardiello) che sono stati condannati ad un anno e 8 mesi di reclusione, con pena sospesa, per falso e truffa. Sono accusati di aver percepito rimborsi chilometrici forfettari non dovuti per la trasferta dal Comune di residenza a Potenza, sede del Consiglio regionale. I fatti riguardano la passata legislatura. I politici condannati hanno annunciato che ricorreranno in appello. L'inchiesta che ha portato alle condanne fu avviata dal pm Henry John Woodcock.  

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