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Amanda Knox rivela: "Ho pensato al suicidio e ad adottare un bambino"

Le sue memorie, in uscita il 30 aprile, sono state acquistate per 4 milioni di dollari. Lei continua a dichiararsi innocente anche se la Corte Suprema non è d'accordo

Marta Macchi
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Amanda Knox: brutale assassina o agnellino sacrificale? Torna a far parlare di sè la 25enne di Seattle, maggiore sospettata per l'omicidio della coinquilina Meredith Kercher uccisa brutalmente nel 2007, e si racconta in un libro autobiografico in uscita il 30 aprile. Dichiarazioni ad effetto che guarda caso giungono a poche settimane dal ribaltone giudiziario che l'ha vista protagonista. La Cassazione ha infatti annullato la sentenza d'appello nei confronti dell'americana, e dell'ex fidanzato Raffaele Sollecito, e la Corte Suprema ha disposto un nuovo processo: i due rischiano adesso una pena pesantissima. "Waiting to be heard", letteralmente "In attesa di essere ascoltata", racconta i quattro anni che la Knox ha passato nel carcere di Perugia con l'accusa di omicidio, era stata poi assolta nel 2011 prima che il mese scorso il giudice disponesse diversamente, ma anche estratti della sua vita quotidiana e dell'infanzia. "Non sono colpevole" lo dichiara con forza Amanda tra le pagine delle sue memorie e riguardo ai giorni passati in galera racconta: "Mi sono immaginata cadavere e ho pensato di togliermi la vita se la condanna fosse stata l'ergastolo" e poi aggiunge: "Ho cominciato a capire come ci si può sentire intrappolati nella propria vita, da essere così disperati da fuggire, anche se ciò significa non vivere più". Amanda svela anche i suoi desideri più profondi: "Avevo pensato che, se avessi dovuto scontare 26 anni, all'uscita del carcere avrei adottato un bambino". I diari di Amanda sono stati acquistati dalla Harper Collins Editori che, per le confessioni, ha versato ben 4 milioni di dollari.

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