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Crisi, le famiglie italiane rinunciano al sorriso: "Niente soldi per il dentista"

A lanciare l'allarme Gianfranco Prada: "Calo del 40%. Il problema è far quadrare i conti"

Marta Macchi
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Se la crisi avanza le prime spese a saltare sono quelle non necessarie ma in una situazione economica critica, come quella che sta attraversando oggi l'Italia, anche le cure mediche diventano difficili da sotenere e il dentista è la prima voce cancellata dai bilanci familiari. Si rinuncia al sorriso dunque. A dichiararlo il presidente nazionale di   Andi (Associazione nazionale dentisti italiani), Gianfranco Prada, che  sottolinea come "Questo fenomeno oggi sta colpendo tutti, non solo le persone anziane che per prime si sono trovate di fronte al problema di  far quadrare i conti". Troppe spese - Dentiere, protesi e impianti quest'anno hanno registrato un calo del 40% rispetto a 2-4 anni fa. I pazienti si recano dal dentista solo per le cure strettamente necessarie, ovvero quando il dolore diviene insopportabile, e non c'entra solo la fobia per la categoria. I soldi non bastano e "Sempre più spesso - sottolinea Prada - si risparmia  sulle cure odontoiatriche. Con un calo per le prestazioni più   impegnative che possiamo stimare in almeno il 40%". Per i figli si cerca di fare qualche sacrificio in più e, se pur i dati registrano una flessione del 20% rispetto agli anni precedenti, i genitori cercando di regalare ai bambini un sorriso migliore. Il progetto - "Proprio ora potrebbe essere  opportuno rilanciare il progetto di odontoiatria sociale sottoscritto  dall'Andi insieme al ministero della Salute" dichiara Prada. Si tratta di un programma istituito dall'ex sottosegretario alla Salute, Ferruccio Fazio, nel 2008 e varato nel 2009 che ha una validità nazionale e riguarda una serie di prestazioni odontoiatriche  a onorari concordati e uniformi. I beneficiari del progetto soprattutto alcune categorie: donne in  gravidanza, indipendentemente dal reddito, titolari di social card, soggetti con Isee non superiore   a 8.000 euro e soggetti con Isee non superiore a 10.000 euro. "Un progetto ancora attivo, cui nel tempo hanno aderito circa 6 mila colleghi, che però   da tempo non viene più pubblicizzato fra i cittadini" aggiunge Prada che poi conclude: "Proporremo al nuovo governo di rilanciare il progetto,   che rappresenterebbe un reale aiuto per gli italiani alle prese con   gli effetti della crisi economica, perchè il   fenomeno della rinuncia alle cure odontoiatriche oggi sta colpendo   tutti".

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