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Strage di Capaci, il pentito Spatuzzamanda in galera otto boss e gregari

La strage di Capaci

L'ex reggente del Brancaccio ha raccontato agli inquirenti che l'esplosivo per l'attentato a Falcone venne reperito in mare da residuati bellici

Nicoletta Orlandi Posti
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Un altro tassello si aggiunge alle indagini sulla strage di Capaci in cui persero la vita Giovanni Falcone, la moglie e gli agenti della scorta. Dopo le dichiarazioni del collaboratore del boss Gaspare Spatuzza questa mattina gli agenti della Dia hanno arrestato otto persone tra boss e gregari della cosca di Brancaccio. Tra questi c'è il capomafia Salvo Madonia, già detenuto al carcere duro e sotto processo attualmente nell'ambito del processo "Borsellino quater". Poi Cosimo D'Amato, un pescatore di Santa Flavia, finito in manette nel novembre scorso su ordine dei pm di Firenze che indagano sulle stragi mafiose del '93: secondo gli inquirenti, avrebbe fornito l'esplosivo utilizzato per gli attentati di Roma, Firenze e Milano. I pm nisseni gli contestano di avere procurato alle cosche anche il tritolo usato per l'eccidio di Capaci. D'Amato avrebbe recuperato l'esplosivo da residuati bellici che erano in mare. Gli altri arrestati sono Giuseppe Barranca, Cristoforo Cannella, Cosimo Lo Nigro, Giorgio Pizzo, Vittorio Tutino e Lorenzo Tinnirello, tutti in carcere da tempo, con condanne pesanti per reati di mafia e omicidio.  L'ex reggente del mandamento di Brancaccio e fedelissimo dei fratelli Graviano, Spatuzza, oltre ad ammettere spontaneamente il personale ruolo nella fase esecutiva dell'attentato, ha fornito elementi di "assoluta novità", spiegano gli investigatori, in ordine al coinvolgimento degli altri otto boss e gregari della cosca ritenuti corresponsabili dell'eccidio e mai prima d'ora sfiorati dalle inchieste. Un protagonismo, quello del mandamento di Brancaccio, che dimostra, secondo gli esiti giudiziari, "tutta l'importanza acquisita nel tempo e sul campo da quel mandamento mafioso". Rilevante il ruolo della famiglia mafiosa di Brancaccio nella preparazione e nell'esecuzione dell'attentato di Capaci. 

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