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Le larghe intese in VaticanoIl governissimo? Lo fa il Papa

Papa Francesco

Francesco indica otto "ministri" per riformare la Curia. Tra moderati e radicali, nella rosa sono rappresentate tutte le anime della Chiesa

Andrea Tempestini
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di Franco Bechis Arriva il governissimo. Non in Italia, ma in Vaticano. Con una decisione senza precedenti Papa Francesco ieri ha deciso di nominare un gran consiglio di 8 cardinali in rappresentanza dei cinque continenti che dovranno ridisegnare con il «vescovo di Roma» la Curia, che è il governo della Chiesa, mutandola profondamente. La svolta, che aveva intuito ieri uno dei più giovani e informati vaticanisti, Paolo Rodari, è stata ufficializzata ieri mattina dal portavoce vaticano, padre Federico Lombardi. Gli otto ministri riformatori della Curia saranno il sudamericano Francisco Javier Errazuriz Ossa, arcivescovo emerito di Santiago del Cile, il cardinale Oswald Gracias, arcivescovo di Bombay e presidente della Conferenza episcopale dell'Asia, il nord americano  Sean Patrick O'Malley, arcivescovo di Boston, il tedesco Reinhard Marx, Arcivescovo di Munchen und Freising, l'africano Laurent Monswengo Pasinya, arcivescovo di Kinshasa, l'australiano  George Pell, arcivescovo di Sidney, il curiale vaticano Giuseppe Bertello, l'ex nunzio in Italia e San Marino e presidente del Governatorato  e il centro-americano, nonché coordinatore del gruppo Oscar Andrès Rodrìguez Maradiaga, arcivescovo di Tegucigalpa in Honduras. Come spiega il vicedirettore di Libero, Franco Bechis, sul quotidiano di domenica 14 aprile, il vero governissimo l'ha fatto Papa Francesco. Le larghe intese sbarcano in Vaticano. Bergoglio ha indicato otto "ministri" per riformare la Curia. Tra moderati e radicali, ci sono rappresentanti di tutte le anime della Chiesa. Leggi l'approfondimento di Franco Bechis su Libero di domenica 14 aprile

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