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Omicidio di Udine, le due ragazzine: "Sembrava un videogioco, ci siamo sentite come l'eroe del gioco"

A raccontarlo i due ragazzi di Pordenone che le hanno convinte a costituirsi. Che aggiungono: "A quanto ci hanno detto, lo hanno ucciso per una serie di motivi"

Sebastiano Solano
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Sin arricchisce di nuovi, inquietanti particolari la vicenda dell'omicidio di Udine di cui si sono autoaccusate due ragazzine quindicenni. Secondo quanto raccontano i due ragazzi di Pordenone, Sonny Rizzetto e Walter Wisdomche, che le hanno convinte a costituirsi ai carabinieri dopo l'omicidio Mirco Sacher, il pensionato 66enne trovato morto domenica pomeriggio a Udine, le due adolescenti, nel viaggio di ritorno in treno, avrebbero ripetuto più volte: "Sembrava di essere in GTA, il videogame. Ci siamo sentite come l'eroe del gioco".  Sembrava un videogioco - Il racconto fatto dai due ragazzi è agghiacciante: "Le abbiamo viste alla stazione di Mestre, erano calme, tranquille e senza soldi. Quasi ridendo, e comunque non tradendo nessuna emozione, ci hanno raccontato di aver ucciso un uomo, messo in moto la sua auto, attaccando i fili dell'accensione, e di essere fuggite con questa a 150 all'ora in autostrada". In effetti, nel videogioco evocato dalle ragazzine il protagonista è un assassino che uccide tutti, fugge in auto e spacca qualsiasi cosa trovi sul proprio percorso. Una coincidenza che non è sfuggita agli inquirenti, che non sembrano credere totalmente alle parole delle ragazze. Aggiungono Sonny e Walter: "Ci è sembrato un racconto strano al punto che volevamo andare a Udine, a vedere se davvero c'era il cadavere. Poi, arrivati a casa, abbiamo avuto conferma dai nostri genitori e abbiamo convinto le ragazze a presentarsi ai carabinieri".  Il ruolo dell'alcol - Su questo strano omicidio c'entra anche l'alcol. Spiega Sonny, riportando le parole delle due quindicenni: "Prima di andare in quel luogo appartato - ha detto ancora il ragazzo, riferendo le frasi delle ragazzine - assieme all'anziano erano andate in un supermercato per comprare dei super-alcolici, che intendevano consumare proprio in una località lontana da occhi indiscreti. Un pomeriggio di sballo: questo era l'obiettivo che stavano perseguendo". Poi precisa: "Sulla base di quanto mi hanno detto le due ragazzine una somma di cose le ha portate a commettere quel delitto, probabilmente in uno scatto d'ira frutto dell'annebbiamento generale dopo aver bevuto, ma al culmine di una situazione generale molto più complessa di quanto vogliono far apparire". 

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