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Roma, manifestazione per i marò: polemica tra Alemanno e la sopraintendenza

Gianni Alemanno

La soprintendenza: "Non c'è alcuna autorizzazione per l'iniziativa al Colosseo". Ma il sindaco: "C'è un'urgenza, stasera ci saremo"

Andrea Tempestini
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Non c'è pace per i marò, prigionieri in India e a rischio condanna di morte. Per la serata di mercoledì 3 marzo, a Roma, è prevista una manifestazione di sostegno ai nostri militari. Ma a poche ore dall'iniziativa il soprintendente Mariarosaria Barbera ha spiegato che il palco a ridosso del Colosseo, già allestito, non è autorizzato dalla Soprintendenza ai Beni archeologici di Roma.  "Non c'è l'autorizzazione" - In una lettera inviata al Campidoglio e "condivisa con il ministro Lorenzo Ornaghi e il segretario generale del Mibac, Antonia Pasqua Recchia", la Barbera spiega che "la posa in opera della struttura del palco, oggetto di ordinanza del sindaco del 2 aprile (pervenuta in data odierna) e realizzato a ridosso delle arcate del Colosseo e dell'ingresso dei visitatori, non è autorizzata da questa Soprintendenza e risulta in contrasto con gli accordi intercorsi in merito alla sicurezza dell'area esterna all'Anfiteatro, generando una situazione di gravissimo disagno e rischio per il pubblico".  Alemanno non molla - Il sindaco di Roma, Gianni Alemanno, promotore dell'iniziativa a sostegno dei marò, Salvatore Latorre e Massimiliano Girone, ha però fatto sapere di non voler rinunciare. "Faremo comunque la manifestazione perché non c'è nessun palco ma solo una pedana di 30-40 centimetri, e non c'è nessuna copertura del Colosseo. E' fuori dalla fascia di rispetto e non c'è nessun pericolo". Così Alemanno uscendo da Palazzo Chigi. Il primo cittadino ha poi aggiunto: "Visto che c'è un'urgenza andiamo avanti e non vogliamo sentire storie. Bisogna manifestare dal Colosseo per dare solidarietà ai nostri marò con il rispetto per il ministero che fa il suo mestiere".

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