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Roma, mangiano cibo mal conservato: due persone morte e uno in prognosi riservata

Sono deceduti nel loro appartamento e l'altro, un ragazzo 23enne, è stato ricoverato in fin di vita. I tre sono vittime del Clostridium botulinum

Marta Macchi
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Chi dice che il cibo fatto in casa è più sano forse dovrà ricredersi. A Roma due persone sono morte e una terza è ricoverata in gravi condizioni a causa di  conserve alimentari fatte artigianalmente e mal conservate. Negli alimenti sarebbero state trovate tracce di un batterio conosciuto come botulino: un germe anaerobico che contamina le vivande e che risulta particolarmente pericoloso per l'uomo. L'ingestione di questi cibi provoca una severa intossicazione, nota come botulismo che, dopo un periodo di incubazione (12-48 ore fino a 8 giorni) si manifesta con sintomi come nausea, vomito, diarrea e dolori muscolari a cui possono seguire, nei casi più gravi, rilevanti problemi neurologici, secchezza delle fauci, delle vie respiratorie e alterazioni visive. L'aggravemento delle condizioni può condurre alla morte per paralisi respiratoria e asfissia. Il superstite - Ad avvertire i soccorsi sono stati i vicini di casa che, preoccupati per non averli visti ad un appuntamento previsto per la mattina, hanno sfondato la porta dell'abitazione in via della Riserva del Pascolare a Fiumicino. Lo scenario che si è dipinto di fronte ai loro occhi è stato disarmante. I soccorritori giunti sul luogo hanno trovato due uomini, 50 e 57 anni, già deceduti e un ragazzo di 23 anni, figlio di uno dei due, in fin di vita. Il sopravvissuto è stato trasportato d'urgenza all'ospedale di Bracciano e in seguito trasferito al Policlinico Gemelli di Roma. Le tre persone, di origini calabresi, avrebbero consumato ieri sera a cena conserve alimentari prodotte artigianalmente, contenenti il Clostridium botulinum. Lo staff del Policlinico Gemelli ha dichiarato che il giovane: "è cosciente e le sue condizioni stabili, ma ancora in prognosi riservata". Su di lui verranno svolti ancora degli accertamenti nel Dipartimento di emergenza. Il consumatore "fai da te" - Secondo un'indagine Coldiretti-Swg sarebbero 9 milioni gli italiani che preparano in casa marmellate, sottoli o sottaceti. L'attività necessiterebbe di precise regole in quanto la sicurezza degli alimenti conservati parte dalla qualità e sanità dei prodotti utilizzati. Per distruggere la tossina del botulino, infatti, le conserve di vegetali fatte in casa devono essere sterilizzate facendole bollire in contenitori di medio-piccole dimensioni per almeno dieci minuti. L'aggiunta di aceto e la conservazione dei barattoli al di sotto dei 10°C riducono il rischio che il batterio possa manifestarsi. Per quanto riguarda la marmellata la Coldiretti fa sapere che è fondamentale aggiungere una quantità pari al 50% del peso della frutta.

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