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Papa Francesco a San Pietro saluta i fedeli dalla jeep scoperta

Papa Francesco

Eliana Giusto
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E' arrivato sulla jeep scoperta e non sulla papamobile Papa Francesco in piazza San Pietro. Il pontefice ha girato per venti minuti salutando i migliaia di fedeli che dalla notte sono giunti da tutte le parti per assistere alla messa inaugurale del nuovo pontificato. Poi, mentre girava tra i settori della piazza, ha fatto fermare la jeep ed è sceso dalla vettura per baciare sulla fronte un disabile che dalla barella sembrava proteso verso di lui. Ha accarezzato alcuni bambini, ha alzato il pollice in segno di approvazione. Il tutto mentre intorno a lui era uno sventolio continuo di bandiere, quelle argentine su tutte. Tra gli striscioni anche quello di San Lorenzo de Almagro, la squadra di calcio argentina di cui il Papa è tifoso.  Guarda la gallery Guarda la gallery/2 Guarda la gallery/3 Guarda la gallery/4 Il saluto all'Argentina - Prima di salutare la folla Papa Francesco si è collegato telefonicamente con Plaza De Majo, in Argentina , dove migliaia di fedeli hanno partecipato davanti alla Cattedrale alla veglia per l'inizio del suo ministero: "Lo so che state pregando, grazie per le vostre preghiere". Poi ha chiesto "un favore": "mettere da parte l'invidia, non ci devono essere combattimenti" ma occorre "prendersi cura gli uni degli altri" e "discutere insieme", "camminare insieme". E ancora "nutrire la vita, avere cura della famiglia, della natura, dei bambini". Questo desiderio deve "crescere nel cuore e ci si avvicina a Dio".   Guarda le foto delle delegazioni internazionali Il ricordo di Papa Benedetto XVI - Papa Francesco ha aperto l'omelia della messa d'inizio del suo Pontificato rendendo onore al suo grande predecessore, Benedetto XVI: "Cari fratelli e sorelle - ha esordito - ringrazio il Signore di poter celebrare questa Santa Messa di inizio del ministero petrino nella solennità di San Giuseppe, sposo della Vergine Maria e patrono della Chiesa universale: è una coincidenza molto ricca di significato, ed è anche l'onomastico del mio venerato Predecessore: gli siamo vicini con la preghiera, piena di affetto e di riconoscenza".  La custodia - Papa Francesco ha parlato dell'importanza della custodia: "Dio affida la missione di essere custos, custode di Maria e di Gesù; una custodia che si estende poi alla Chiesa". Una custodia che "Giuseppe esercita con discrezione, con umiltà, nel silenzio, ma con una presenza costante e una fedeltà totale, anche quando non comprende". E ancora: "Custodiamo Cristo nella nostra vita, per custodire gli altri, per custodire il creato!. E' il custodire l'intero creato, la bellezza del creato, come ci viene detto nel Libro della Genesi e come ci ha mostrato san Francesco d'Assisi: è l'avere rispetto per ogni creatura di Dio e per l'ambiente in cui viviamo". E poi bisogna custordire "la gente", bisogna "aver cura di tutti, di ogni persona, con amore, specialmente dei bambini, dei vecchi, di coloro che sono più fragili e che spesso sono nella periferia del nostro cuore". Tutti debbono, ha continuato, "aver cura l'uno dell'altro nella famiglia: i coniugi si custodiscono reciprocamente, poi come genitori si prendono cura dei figli, e col tempo anche i figli diventano custodi dei genitori".  La tenerezza -  "Ricordiamo che l'odio, l'invidia, la superbia sporcano la vita!", ha aggiunto Papa Francesco: "Custodire vuol dire allora vigilare sui nostri sentimenti, sul nostro cuore, perché è da lì che escono le intenzioni buone e cattive: quelle che costruiscono e quelle che distruggono!". "Non dobbiamo avere paura della bontà, anzi neanche della tenerezza!". "Il prendersi cura, il custodire chiede bontà, chiede di essere vissuto con tenerezza", ha spiegato. "Nei Vangeli, san Giuseppe - ha ricordato - appare come un uomo forte, coraggioso, lavoratore, ma nel suo animo emerge una grande tenerezza, che non è la virtù del debole, anzi, al contrario, denota fortezza d'animo e capacità di attenzione, di compassione, di vera apertura all'altro, di amore". "Non dobbiamo - si è raccomandato il nuovo Papa - avere timore della bontà, della tenerezza". La preghiera - Alla fine dell'omelia il Papa ha pregato affinché lo Spirito santo accompagni il suo cammino e ha chiesto ai fedeli di pregare per lui,. E un lungo applauso della folla ha suggellato la promessa.

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