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Al posto dei marò, all'Indiadiamo Mario Monti e Terzi

Terzi e Monti: diamoli all'India

Nuova Delhi sequestra il nostro ambasciatore, l'Unione europea ci scarica: per uscire dall'impasse consegnamo i responsabili del pasticcio

Andrea Tempestini
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  di Francesco Borgonovo E adesso che si fa? Il governo come pensa di cavarsi dall'impiccio indiano che ogni giorno diventa più complicato e carico di tensioni? Ieri la Corte suprema di New Delhi ha prorogato al 2 aprile il divieto di lasciare il Paese per il nostro ambasciatore Daniele Mancini. Di più: il presidente della Corte, tale Altamas Kabir, ci ha tenuto a precisare che il diplomatico italiano «non gode di alcuna immunità».  Mancini ha firmato l'affidavit con cui si impegnava a garantire il rientro in India dei marò Salvatore Girone e Massimiliano Latorre dopo la «licenza elettorale», e non mantenendo la promessa ha fatto irritare la Corte. Tanto che Kabir ieri  ha specificato: «Abbiamo perso ogni fiducia nell'ambasciatore. Non pensavamo che si comportasse così». In sostanza, il diplomatico resta dove sta, non se ne può andare, praticamente è in ostaggio. E rischia di essere incriminato per vilipendio della magistratura. Potrebbe essere arrestato e processato. (...) E' in questo contesto che matura la proposta-provocazione avanzata da Francesco Borgonovo su Libero di martedì 19 marzo. Una proposta "modesta". Al posto dei marò diamo all'India il premier Mario Monti e l'ex ministro degli Esteri, Giulio Terzi. Nuova Delhi ha sequestrato il nostro ambasciatore, mentre l'Unione europea ci ha scaricato. Per uscire dall'impasso proponiamo di consegnare i responsabili del pasticcio. Leggi il commento di Francesco Borgonovo su Libero di martedì 19 marzo  

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