Il conclave dei bookmaker: salgono il canadese Ouellet e l'ungherese Erdo
Favorito resta sempre Scola, dato 3,25/1. Il brasiliano Sherer in discesa a 4,5/1
Ci dobbiamo rassegnare: finché non sarà eletto il nuovo Papa, il toto-pontefice impazzerà almeno quanto il toto-governo, anche se in realtà c'è già da qualche giorno un super-favorito: Angelo Scola, italiano di 72 anni, da poco Arcivescovo di Milano, è vicinissimo a Comunione e Liberazione, che ovviamente lo sostiene nella corsa al pontificato. Questo, però, rischia di rivelarsi un boomerang. I suoi rapporti con un altro ciellino doc, Roberto Formigoni, potrebbero fargli dire addio al Soglio di Pietro. Non è solo una voce di corridoio: uno dei 115 cardinali che partecipano al Conclave avrebbe infatti rivelato al Wall Street Journal che all'interno della Cappella Sistina si "solleverà il caso Comunione e Liberazione". Paradossalmente, ma solo a prima vista, Angelo Scola gode del consenso dei cardinali europei ma non di quello degli italiani, o per lo meno non di tutti. E questa divisione, quest'erosione di consenso che pure prima forse aveva, è dovuto proprio ai rapporti dell'Arcivescovo di milano con il Celeste. Ad ogni modo, almeno per i bookmakers, Scola rimane il favorito. Perde posizoni, invece, Odilo Scherer, forse a causa della sua difesa, qualche giorno fa, della governance della Chiesa e delle finanze, due punti cruciali per il destino della Chiesa che il prossimo Papa dovrà quanto meno riformare. Salgono invece le quotazioni di Marc Oullet, che però rappresenterebbe un compomesso tra le varie istanze presenti all'interno della Chiesa e non, come pure da più parti auspicato, l'uomo della svolta. Segue, nelle previsioni, l'Arcivescovo di New York Timothy Dolan, blogger, spiritoso e molto amato dai giovani, che potrebbe essere la sorpresa di questo Conclave. Un altro favorito è il 'giovane' Peter Erdo, 60 anni, che rappresenterebbe la continuità con Joseph Ratzinger. Prima dell'extra omnes avrebbe detto ai suoi omologhi: "Non votatemi". C'è poi il gesuita Jorge Bergoglio, in cui i bookmakers ripongono poca fiducia, ma che nel 2005 ha perso la corsa al pontificato sul filo del rasoio: battuto da Benedetto XVI, era il cardinale con il maggior numero di voti.