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Zero dividendi da Fininvest, Berlusconi avrà solo lo stipendio da senatore

Silvio Berlusconi con i figli Barbara, Eleonora e Luigi

Eliana Giusto
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  di Fosca Bincher Quest'anno Silvio Berlusconi dovrà vivere solo di stipendio, come qualsiasi lavoratore dipendente. Per la prima volta da lustri infatti il Cavaliere non riceverà nemmeno un centesimo dalle sue holding che controllano il gruppo Fininvest. Proprio ieri sono stati depositati presso la Camera di commercio i bilanci 2012 di tutte  e 7 le holding italiane che controllano il gruppo (quelle di Berlusconi hanno il numero 1,2,3 e 8; mentre i figli controllano le 4,5 e 14), ed è arrivata la sorpresa: solo quella di Marina ha distribuito un dividendo, tutte le altre hanno lasciato a secco gli azionisti. Visto che anche Fininvest non ha distribuito alcun dividendo, Silvio per la prima volta resterà a secco nel 2013. Le assemblee delle sue holding si sono tenute a fine gennaio e hanno deciso - quando in risicato utile - di accantonare tutto a riserva straordinaria e in altri casi di ripianare le perdite proprio attingendo al fieno messo in cascina negli anni precedenti. L'amara novità costringerà il Cavaliere a cambiare radicalmente lo stile di vita, iniziando a stare sulle spese. Non gli è mai capitato negli ultimi venti anni. Il peggiore precedente risale infatti all'anno scorso, quando Berlusconi sui mise in tasca «solo» 13,4 milioni di euro. Nel gennaio 2011 invece aveva prelevato dalle holding 127,5 milioni di euro. Nel gennaio 2010 gli erano piovuti in tasca 135 milioni di euro. Nel 2009 furono addirittura 159,3 milioni di euro. Nel 2008 si accontentò di 53,7 milioni di euro: gli utili erano stati superiori ai 100 milioni, ma scelse in due holding di tenere il fieno in cascina per i momenti peggiori, visto che la crisi economica era appena esplosa. Il risultato è che l'unico stipendio che ora verrà erogato a Silvio sarà quello da parlamentare, perché avendo abbandonato tutte le cariche societarie per evitare il conflitto di interessi, Berlusconi non ha più stipendi aziendali. Da lì ad essere povero in canna naturalmente ce ne passa: sui conti correnti personali Silvio ha ancora decine di milioni di euro, che farebbero vivere interi rami familiari con i soli interessi. E nelle stesse holding ha ancora abbastanza fieno in cascina da poterlo usare per costruire un altro piccolo impero industriale. Se fossero sciolte oggi le sue quattro holding di controllo di Fininvest potrebbero distribuirgli subito 376,6 milioni di euro. Ma a questo punto valgono decisamente di più le sue proprietà immobiliari di quelle finanziarie: secondo le indiscrezioni dalla sola villa Certosa oggi riuscirebbe ad ottenere più che dalle holding. Preso a schiaffi in modo così clamoroso dalla crisi, Silvio ha dovuto anche rinunciare alla beneficienza che solitamente faceva. E stessa decisione hanno preso tutti i suoi figli. Nel 2011 tutte e sette le holding avevano stanziato in liberalità 70 mila euro a testa: quasi mezzo milione di euro. Nel 2012 quella somma è stata ridotta a zero. Nei bilanci delle holding emerge un anno orribile sotto tutti i punti di vista: si sono prosciugati i conti correnti depositati presso Banca Arner e il Monte dei Paschi di Siena. E in entrambi i casi si sono registrate perdite milionarie nelle gestioni patrimoniali. Ad esempio la holding italiana prima ha visto ridursi il deposito presso Mps in un anno solo da 5,1 milioni ad appena 776.194 euro. I proventi dalle gestioni patrimoniali della holding italiana ottava si sono più che dimezzati.  

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