Matricole grilline alla Camera arrivano con coniuge e bebé
Ma il primo in assoluto a varcare Montecitorio è stato Ragosta (Sel). I cinque Stelle preoccupati di schivare i giornalisti
E' stato Michele Ragosta, deputato di Sel eletto nella circoscrizione Campania 2, a tagliare il nastro della diciasettesima legislatura. L'esponente del partito di Nichi Vendola è stato infatti il primo a presentarsi a Montecitorio per le procedure di registrazione, vale a dire foto, rilascio dei dati anagrafici, raccolta delle cosiddette minuzie per il voto elettronico e ritiro del tesserino. Ragosta già alle 8,40 era nella sede della Camera e alle 8,45 ha fatto il suo ingresso nella sala del Mappamondo, dove sono state allestite le 14 postazioni per svolgere oggi e domani gli adempimenti di inizio legislatura. Cosimo Petraroli, 34 anni di Varese, eletto in Lombardia 2, è stato invece il primo deputato del Movimento 5 Stelle ad arrivare a Montecitorio. Arrivo con 'cicerone' invece per Gianna Malisani, Paolo Coppola, Giorgio Zanin, tutti e tre matricole del Pd, accompagnati dal veterano e collega di partito Ettore Rosato, eletto con loro in Friuli. Speranze? "Di restare qualche giorno in più rispetto a quanto prospettato", la risposta di Malisani. Grillini con famiglia a seguito - L'arrivo dei deputati del Movimento 5 Stelle ha messo in fermento la piazza di Montecitorio, gremita di telecamere e giornalisti che tentano di intervistare chiunque si indirizzi verso il portone della Camera, compreso un giornalista. A poco più di un'ora dall'avvio ufficiale delle procedure di prima accoglienza sono meno di una decina i 'grillini' neo eletti giunti per la registrazione. Tra loro anche una giovane famiglia: madre, deputata, e padre con il piccolo 'a bordo' di un passeggino. Qualche agitazione, fuori ma anche dentro Montecitorio, la provoca l'informale 'identificazione' dei nuovi parlamentari da parte dei giornalisti. I più determinati a proteggere la loro privacy pare proprio che siano i deputati del Movimento 5 Stelle. C'è chi si limita a declinare un nome di battesimo, che però sembra non combaciare con i 'facciari' (il book con foto e generalità degli eletti) allestiti informalmente dai fotografi. Ma c'è anche chi si appella a quella che, stando a quando viene riferito da alcuni commessi della Camera, è una vera e propria richiesta formalizzata dai grillini: quella di non essere 'pressatì dalle domande dei media già all'ingresso alla Camera. Capita così che proprio la mamma deputata, Gessica Rostellato, affidato il bimbo al coniuge in attesa nell'atrio dell'ingresso principale, si avvia verso la Sala del Mappamondo con il collega Emanuele Cozzolino è la richiesta del loro nome da parte dei cronisti a far scattare l'intervento dei commessi. L'identificazione - Il percorso di accreditamento dei neodeputati si snoda in cinque fasi: dopo le foto scattate in cinque postazioni si passa alla raccolta dei dati anagrafici ed agli adempimenti legati alle prerogative parlamentari: dall'opzione per una circoscrizione in caso di elezioni in più luoghi, all'adesione in gruppi parlamentari fino alla dichiarazioni di incarichi che possano determinare una incompatibilità con il mandato a Montecitorio. Dopo il rilascio delle password informatiche e della firma digitale, si attende l'emissione del tesserino unico, che contiene anche le 'minuzie': sostanzialmente le impronte digitali necessari per autenticarsi in aula e votare. Immancabile la piccola folla di cronisti, fotografi e telecamere sia davanti il palazzo sia nel corridoio davanti la Sala del Mappamondo, luogo offlimits agli operatori dell'informazione. Sì all'arresto per Berlusconi - Intanto i parlamentari grillini si mettono subito al lavoro. Soprattutto il capogruppo al Senato Vito Crimi che afferma: "In caso di richiesta di arresto per Silvio Berlusconi il Movimento 5 Stelle voterà a favore. E' una domanda retorica: sì ovviamente". Crimi ha aggiungento poi "voteremo anche per l'ineleggibilità di Berlusconi in quanto concessionario di servizio pubblico, se saremo in giunta per le elezioni. E ci aspettiamo che anche altri votino per l'ineleggibilità, poi sia Berlusconi a fare ricorso".