Il medico: iperteso resta ricoverato fino a domani
Silvio Berlusconi dice no alla manifestazione che i parlamentari del Pdl volevano organizzare davanti al Palazzo di giustizia milanese lunedì 11 marzo in concomitanza con una nuova udienza del processo Ruby. Dice l'ex premier: “Sono grato al segretario del Popolo della libertà che ieri, a nome di tutti i dirigenti del movimento ha deciso che prima della riunione dei gruppi parlamentari convocata per domani a Milano si svolgesse una manifestazione di solidarietà, di vicinanza e di affetto verso di me - dice Berlusconi -. Ho visto però che i soliti giornali attribuiscono a me questa iniziativa che invece è nata spontaneamente nel dialogo tra la base e i vertici del nostro Movimento”. Bollettino - In mattinata il medico personale di Silvio Berlusconi, Alberto Zangrillo ha fatto sapere che l'ex premier passerà un'altra notte in ospedale (dove ieri è stato sottoposto a visita fiscale da parte dei consulenti della Corte d'appello che hanno stabilito che non esiste legittimo impedimento). Zangrillo ha spiegato che le sue condizioni sono peggiorate. “Da questa mattina è sotto stretto monitoraggio cardiologico” a causa del sopraggiungere di un'alterazione dell'equilibrio emodinamico che si caratterizza per la presenza di picchi ipertensivi”. Il medico ha quindi fatto sapere che non è sicuro che Silvio ucirà lunedì 11 marzo, certamente “non prima di domani”. La stanza e gli ospiti - Il leader del Pdl si trova nel settore D dell'ospedale, nel reparto solventi. Ha a sua disposizione un appartamento da 200 metri, con una sala riunioni, cucina, una stanza per un'infermiera privata e bagno con doccia idromassaggio e vasca ovale. In mattinata è andata a trovarlo la fidanzata Francesca Pascale. Domani si terrà una nuova udienza del processo Ruby. E il copione sarà sempre lo stesso: la sua difesa solleverà il legittimo impedimento, l'accusa (Ilda Boccassini) chiederà di nuovo la visita fiscale. Daniele Capezzone portavoce del Pdl ha commentato pesantemente il trattamento riservato a Silvio Berlusconi: "Ormai è evidente a tutti - scrive Capezzone in una nota - che verso Silvio Berlusconi sono praticati metodi che credevamo propri dei regimi non democratici verso i dissidenti politici".