Crac Mps, la crisi galoppa a SienaNon ci sono i soldi per il Palio
L'amministrazione sembra essere in difficoltà nel reperire i fondi necessari per la gara dell'Assunta e per quella delle Madonna di Provenzano
di Tommaso Lorenzini Ancora non si dice apertamente, si sussurra, ma nelle contrade di Siena la possibilità che quest'anno non si corra il Palio sta assumendo contorni definiti e preoccupanti: l'ultima volta che il tufo non è stato steso in Piazza del campo risale al periodo 1940-1944, per ovvi motivi bellici: si narra però che Pappio, storico barbaresco del Drago, prese dalla stalla Folco (cavallo pluri-vincitore), lo portò in Piazza e, tenendolo per le briglie, a piedi gli fece fare i canonici tre giri. Altri tempi, quelli di una Piazza desolatamente e forzatamente deserta il 2 luglio e il 16 agosto, che potrebbero tuttavia ripresentarsi a brevissimo. Tutto fermo - La macchina organizzativa che fa capo al Comune, infatti, procede a rilento. Vero, proprio ieri, gli artisti Claudia Nerozzi e il duo Cesare Olmastroni-Cecilia Rigacci sono stati designati per realizzare i Drappelloni per i palii del 2013 (ripescati dal concorso dell'anno passato, visto che uno nuovo non si poteva indire), ma al momento il “Cencio” appare una formalità. La vera questione infatti ruota intorno agli 800.000 euro necessari per organizzare le due carriere. Sembra infatti che il Commissario Straordinario Enrico Laudanna non abbia ancora firmato l'ok alla disputa delle due carriere per la difficoltà nel reperire i fondi necessari a coprire l'evento, che comprende non solo i quattro giorni (otto, considerando luglio e agosto) di festa cittadina, ma anche la selezione di cavalli ad hoc (e il pagamento agli allevatori), il ricorso a veterinari specializzati, mesi di allenamenti e corse nelle piste di provincia (fra i quali Pian delle Fornaci, ippodromo al momento chiuso). Oltre alle spese legate alla logistica e alla sicurezza, come il servizio svolto dalla Polizia Locale (alcune indiscrezioni riferiscono che non siano stati ancora pagati ai vigili gli straordinari del 2012). La settimana scorsa, i capitani delle Contrade hanno incontrato Laudanna ma niente trapela, se non un ottimismo molto di facciata. Insomma, finito il tempo delle vacche grasse, oggi c'è perfino chi prova a ventilare una colletta fra i 17 rioni per trovare i soldi e correre almeno una volta. Il tracollo del M5S - Di Siena in queste settimane si è scritto molto riguardo al Monte dei Paschi, con l'incertezza legata alla disputa del Palio sta tornando d'attualità anche la pesante situazione economica del municipio, ovviamente legata al tracollo della banca più antica d'Italia. Il Comune toscano (circa 60mila cittadini) è commissariato dall'estate del 2012 dopo che l'allora sindaco Pd, Franco Ceccuzzi (ieri interrogato a Salerno per il crac del Pastificio Amato, avviso di garanzia che lo ha costretto a ritirare la ri-candidatura a primo cittadino senese. Con lui, fra gli altri, l'ex presidente della Fondazione Mps, Giuseppe Mussari), scelse di dimettersi dopo il fuoco amico che aveva fatto saltare la votazione sul bilancio consuntivo 2011. Venne insediato il Commissario Laudanna, che si è trovato di fronte uno scenario disastroso, riassunto perfettamente da alcuni numeri. Il buco del bilancio si aggira sui di 16-17 milioni di euro, di cui 6,4 relativi agli esercizi precedenti e 10 imputabili all'esercizio 2012, ultima stagione ceccuzziana. La missione del Commissario era scalare una montagna di debiti consolidati, circa 300 milioni, e riportare il rapporto tra passività dirette ed entrate ricorrenti, oggi intorno al 120%, su livelli sostenibili. Insomma, per anni è stato speso più di quello che si è incassato, tanto che il debito pro-capite dei cittadini senesi è di 2.525 euro (fonte Cgia di Mestre), terza città più indebitata del Paese. E sì che dal 2001 al 2011 la Fondazione Mps ha versato nelle casse comunali circa 230 milioni di euro. Dove sono finiti i quattrini di “Babbo Monte”? Probabilmente, come stanno appurando anche le ispezioni sui bilanci del Comune avviati dalla Finanza a inizio febbraio, una parte è stata utilizzata impropriamente per coprire parte delle spese correnti e non usata per investimenti pluriennali. E allora via al pacchettone di misure per rientrare: incremento dell'addizionale comunale Irpef, già deliberata della precedente giunta e una rimodulazione dei Boc (Buoni ordinari comunali) concordata con il creditore (al solito Mps) per evitare l'insolvenza. E i senesi si sono poi ritrovati con l'Imu sulla prima casa più alta d'Italia, stimata a 567 euro. Saltano le elezioni? - A maggio sono previste le elezioni per il nuovo sindaco e la nuova giunta, ma ecco il colpo di scena: con il Comune in queste condizioni, il lavoro di Laudanna non sarebbe per niente terminato, tanto che si parla già di una proroga del commissariamento, anche perché, oltre che per il Palio, mancherebbero perfino i soldi per le consultazioni. Dopo lo scandalo Mps e il calo di consensi del 10% rispetto alle politiche 2008, sarebbe un altro, possibile, pesante colpo alla nomenklatura Pd cittadina.