Cassazione, azioni disciplinari contro lo toghe dei processi Mills e Ruby
Troppe interviste, offese a ministri e colleghi, indisciplina: Fiorillo e Vitale "a processo"
I magistrati dei processi Ruby e Mills, che hanno coinvolto Silvio Berlusconi, saranno soggetti ad azioni disciplinari. E' la decisione della Cassazione contro le toghe Fiorillo e Vitale, oltre ad altre toghe milanesi. Il motivo? Troppo esuberanti, sopra le righe, in alcuni casi indisciplinati o irrispettosi dei ruoli, delle istituzioni e dei colleghi. Cose che, per altro, i commentatori dei processi-bomba contro il Cavaliere hanno scritto e detto più volte, ma questa volta è un giudice a metterle nero su bianco. Le ombre di Ruby - Si comincia, ricorda Luigi Ferrarella sul Corriere della Sera, con Annamaria Fiorillo, pm della Procura dei minori di turno la notte del 27 maggio quando dalla Questura di Milano chiamarono per una certa Karima El Mahroug, in arte Ruby Rubacuori. Il commissario Giorgia Iafrate sostiene di aver concordato con Fiorillo la consegna di Ruby a Nicole Minetti, dopo le telefonate di Berlusconi. Fiorillo, al contrario, non ricorda di aver mai dato tale autorizzazione. Nel novembre 2011 l'allora ministro dell'Interno Roberto Maroni annuncia azioni contro "chi ha gettato fango sulla polizia" visto che quella notte di maggio "tutto si è svolto secondo le procedure". La Fiorillo, allora, sbotta: "Voglio che si sappia che non ho mai autorizzato l'affido alla Minetti, perché se Ruby è la nipote di Mubarak (come affermato da Berlusconi nella sua telefonata in Questura, ndr) io sono Nefertiti regina del Nilo". La Fiorillo si disse "indignata" sia per la parole del ministro ("Ha calpestato la legalità e insultato gli italiani") sia con il procuratore capo di Milano Bruti Liberati, la cui nota ispirò le dichiarazioni di Maroni. Frasi ripetute sia ai cronisti sia in tv, da Lucia Annunziata a In mezz'ora. Intollerabile, per la Cassazione, che ha spedito il magistrato davanti al Csm il prossimo 15 marzo. Prima, il 4 marzo, dovrà deporre in Aula proprio riguardo al processo Ruby. Piccolo particolare: a difendere la Fiorillo nel processo disciplinare sarà Nello Rossi, tra i grandi capi di Magistratura Democratica. Caso opposto quello di Francesca Vitale, presidente del collegio del Tribunale milanese che nel 2012 ha prosciolto Berlusconi per prescrizione nel processo per corruzioone dell'avvocato inglese David Mills. Il giudice scrisse da sola la motivazione, senza farla leggere alle colleghe Lai e Interlandi. E in quelle righe, c'erano passaggi a giudizio della Cassazione "scorretti" nei confronti del pm De Pasquale (di cui la Vitale sottolinava le "inopportune, reiterate sollecitazioni" sul calendario delle udienze) e dei tre precedenti giudici del processo Mills, Gandus, Dorigo e Caccialanza. Il precedente collegio, scriveva nella sentenza la Vitale, avrebbe avuto la "colpa" della prescrizione perché nel 2008 stralciò "con motivazioni oscure" il processo a Berlusconi con l'entrata in vigore del Lodo Alfano.