Concordia, Procura di Grosseto: rinviate a giudizio Schettino e altre 5 persone
Per Schettino l'accusa è di omicidio colposo plurimo.'Costa' chiede il patteggiamento, parti offese avvisate tramite youtube
Omicidio colposo plurimo, naufragio, lesioni colpose e abbandono di nave. Con queste accuse è stato rinviato a giudizio Francesco Schettino, capitano della Costa Concordia il giorno del tragico incidente, il 13 gennaio 2012, in cui persero la vita 30 persone, mentre altre due risultano disperse. Il gup Pietro Morlino, ha chiesto il rinvio a giudizio per altre cinque persone: il timoniere indonesiano Jacob Rusli, il manager Costa Roberto Ferrarini, l'hotel director Manrico Giampedroni e due ufficiali di plancia Ciro Ambrosio e Silvia Coronica. Gli avvisi di conclusione indagini erano stati inviati a otto persone. Le motivazioni - Particolarmente duro il gidizio del giudice su Schettino: "Non può non sottolinearsi la smisurata responsabilità di Schettino e la impressionante serie di errori commessi in tutte le fasi della vicenda, a partire dalla manovra scellerata e fino alla criminale gestione dell'emergenza, conclusasi con l'abbandono della nave e delle persone, inermi e terrorizzate a bordo". Le parti offese avvertite su Youtube - Le parti offese che volessero costituirsi parte civile al processo, verranno avvisate con un video su You Tube, che si chiamerà 'Uffici Giudiziari Grosseto - Processo Costa Concordia'. Per notificare i pubblici proclami, la Procura di Grosseto ha deciso infatti di utilizzare il web, sia per risparmiare soldi rispetto agli avvisi a pagamento sui giornali, sia per raggiungere celermente le oltre 4mila parti offese e residenti in numerosi Paesi stranieri. Il video viene tradotto in inglese, spagnolo, francese, tedesco e russo. L'udienza preliminare dovrebbe svolgersi a fine aprile, a Grosseto. Patteggiamento da 1 milione per Costa - La procura di Grosseto ha trasmesso al gip la richiesta di patteggiamento fatta da Costa Crociere spa per illecito amministrativo dipendente dai reati di omicidio colposo plurimo e lesioni colpose plurime, aggravati dalla violazione delle norme antinfortunistiche. Il patteggiamento può valere la pena di un milione di euro.