La Rai vieta gli "istant poll"? Marano smentisce
Dagospia dà conto di una circolare in cui viene fatto riferimento al possibile exploit di Grillo
Se c'è una cosa che unisce tutti i partiti, da destra a sinistra, è la paura. La paura che Beppe Grillo faccia 'boom'. Tra tutti, però, colui che, per diversi motivi, ha più da perdere dalla slavina a cinque stelle che sta per abbattersi sull'Italia Mario Monti, che lo ripete a piè sospinto da diversi giorni: "Il successo che temo è quello di Grillo", è il mantra. E la Rai esegue - Luigi Gubitosi, ad della Rai, ha colto il messaggio e sta cercando, in un ultimo disperato tentativo, di correre ai ripari. Vietando gli 'instant poll'. In una circolare interna inviata allo stato maggiore di Viale Mazzini, come riporta Dagospia, così scrive per motivare la scelta: "E' una situazione elettorale che a ridosso del voto si presenta ancora più incerta soprattutto per effetto della dinamica che riguarda il Movimento 5 Stelle e il suo impatto sul sistema politico complessivo". La smentita - Sul tema è poi intervenuto il vice direttore generale di Viale Mazzini, Antonio Marano, che ha specificato: "La Rai conferma che lunedì 25 febbraio, oltre alle proiezioni di Camera e Senato già comunicate a tutte le direzioni di testata dalle ore 16 circa, dalle 15 darà anche gli istant poll sia delle indiscrezioni politiche che delle regionali". Vietati gli instant poll - Gli instant poll, da non confondere con gli exit poll, sono dei sondaggi istantanei eseguiti tramite intervista in un brevissimo lasso di tempo. La motivazione è dirompente, la logica facilmente intuibile: gli instant poll, fatti sin da subito dopo le 15 di domenica a ritmo costante e incessante, potrebbero influenzare quegli elettori indecisi e che ancora non sono andati a votare. E' il cossiddetto bandwagon effect, ossia l'effetto traino che una eventuale imponente affermazione dei grillini potrebbero convincere molti elettori a votare M5s.