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I marò tornano a casa per votareVacanza in Italia per 4 settimane

L'India concede a Latorre e a Girone un permesso. Il governo italiano garantisce con un "affidavit" il rientro a New Delhi dei due soldati

Nicoletta Orlandi Posti
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  Un'altra licenza in Italia per i due marò, Massimiliano Latorre e Salvatore Girone: la Corte Suprema di New Delhi ha concesso ai due fucilieri del battaglione San Marco di rientrare in Italia per quattro settimane per poter votare. Per garantire che i due rientreranno in India dopo le elezioni il governo italiano ha consegnato un 'affidavit' alla Corte Suprema. Latorre e Girone sono da ormai un anno in India, accusati della morte di due pescatori locali, Ajesh Binki e Gelastine, scambiati per pirati; ma da diverse settimane sono in libertà provvisoria su cauzione e soggiornano in un hotel a New Delhi, in attesa del processo che si terrà in un tribunale speciale. Secondo Ndtv, la Corte Suprema, che il 18 gennaio scorso negò la giurisdizione del Kerala sul caso, ha richiamato il governo indiano per non aver ancora creato il tribunale speciale, il che sta ritardando - ha osservato - il chiarimento della vicenda. Per Latorre e Girone sarà il secondo rientro in Italia dopo che l'Alta Corte del Kerala a dicembre concesse loro l'autorizzazione di tornare a casa per Natale per due settimane: arrivarono in Italia il 22 dicembre per poi tornare in India a gennaio.  Buone speranze - Soddisfatto il ministro degli Esteri, Giulio Terzi. Secondo il titolare della Farnesina, la decisione della Corte Suprema indiana che ha concesso quattro settimane di licenza ai due marò italiani conferma "il clima di fiducia e collaborazione con le autorità indiane e lascia ben sperare per un positivo esito della vicenda". "E' uno sviluppo molto positivo e provo grande soddisfazione", ha aggiunto Terzi rilevando che "i nostri due ragazzi" potranno adesso "esercitare il loro diritto di voto e trascorrere quattro settimane con i loro familiari in Italia".    Documenti provvisori - Massiliamo Latorre e Salvatore Girone potranno partire dall'India per l'Italia, con documenti provvisori. E' quanto hanno deciso i sommi giudici indiani dopo aver costatato che al momento non sono ancora arrivati a Nuova Delhi i passaporti dei due militari italiani che il tribunale di  Kollam avrebbe dovuto consegnare al ministero dell'Interno indiano. Questo era quanto previsto dalla sentenza del 18 gennaio scorso   con cui Corte Suprema indiana ha stabilito che il governo del Kerala   non ha giurisdizione per intervenire nel caso concernente i due marò e disposto che il processo venga affidato ad un tribunale speciale che  sarà costituito a Nuova Delhi. I passaporti sarebbero stati spediti   da Kollam lo scorso 16 febbraio - si legge sul Times of India - ma non  sono mai arrivati al ministero dell'Interno. Così la Corte ha autorizzato i due fucilieri a viaggiare con documenti temporanei forniti dall'ambasciata. Prima di lasciare il paese, e poi al loro ritorno tra quattro settimane, i due marò dovranno presentarsi alla centrale di polizia di Chanakyapuri.    

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