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Dimissioni del Papa, i porporati che rischiano il posto

L'azzeramento delle cariche mette in discussione molte poltrone: fra queste anche quelle di Georg e Bertone

Lucia Esposito
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di Andrea Colombo Nei corridoi dei sacri palazzi non sono pochi i porporati che, con l'addio inaspettato di Benedetto XVI, potranno perdere la sacra poltrona. Certo, la Chiesa è un'istituzione che ha più di 2000 anni. Quindi per la Curia vaticana non valgono le regole da spoil system con cui i nuovi governi, o i nuovi amministratori delegati, cambiano le carte in tavola ai piani alti del potere. L'azzeramento tecnico e temporaneo di tutti gli incarichi avviene solo nel periodo della sede vacante, ossia dalle ore 20 del 28 febbraio (momento esatto delle dimissioni di papa Ratzinger) a quando il conclave nominerà il nuovo pontefice. In questo interregno a gestire l'ordinaria amministrazione degli affari della Santa Sede sarà il camerlengo, cardinale Tarcisio Bertone (attuale segretario di Stato), coadiuvato dall'arcivescovo Pier Luigi Celata (vice camerlengo) e da monsignor Giuseppe Sciacca (consulente giuridico). Resteranno in carica il decano del collegio cardinalizio Angelo Sodano e i vicari della diocesi di Roma e di Città del Vaticano.  La figura che, con tutta probabilità, cambierà con l'avvento del nuovo Santo Padre sarà proprio quella del segretario di Stato, il potente braccio destro che detta le regole nella politica interna e internazionale del Vaticano. Con Bertone cadrebbe tutta quella lobby piemontese, ligure e salesiana che ha guidato la curia negli ultimi anni. Il direttore della sala stampa della Santa Sede, il gesuita Federico Lombardi, ha annunciato ieri che invece monsignor Georg Gaenswein resterà al suo posto, come prefetto della Casa pontificia, ossia in pratica il segretario personale del Papa, a meno che non  voglia seguire Joseph Ratzinger nel suo ritiro monastico. Tuttavia anche il suo incarico sarà da rivedere in vista del nuovo arrivato, che vorrà avere nelle gestione delle cose domestiche una persona di sua massima fiducia. La delicatezza di questo incarico, d'altronde, è emersa durante il recente scandalo di Vatileaks.  Leggi l'approfondimento di Andrea Colombo su Libero  in edicola oggi, giovedì 14 febbraio

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